Roma , giovedì, 18. gennaio, 2024 9:00 (ACI Stampa).
Il dato più impressionante è forse quello delle 15 mila chiese Cristiane chiuse con la forza tra la fine del 2022 e il 2023, soprattutto in Cina e India, laddove si sentono gli effetti del controllo governativo sulle religione (in Cina) e delle leggi anti-conversione (in India). In generale, però, il World Watch List, il rapporto della Ong cristiana Open Doors, conferma i trend degli scorsi anni, con una recrudescenza di attacchi contro i cristiani in Corea del Nord, ma anche nel Sahel, e qualche segnale di speranza dal Medio Oriente con le politiche della tolleranza, attuate sia dagli Emirati Arabi Uniti scelti dal Papa per firmare la Dichiarazione della Fraternità Umana, ma anche dall’Iraq successivamente visitato dal Papa, e negli altri Paesi del Golfo.
Luci e ombre, con più ombre che luci, in un rapporto che non guarda solo al mondo cattolico, ma in generale a tutte le componenti cristiane, e che la Ong Open Doors compila ormai dal 1993. Abbastanza per capire come le religioni abbiano vissuto una vita sempre più difficile nel corso degli anni. Al momento, ci sono 365 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. Un cristiano su sette è perseguitato a livello mondiale, 1 su cinque è perseguitato in Africa, 2 su 5 sono perseguitati in Asia.
Le nazioni
Qualche dato. La Corea del Nord è di nuovo “maglia nera” della persecuzione contro i cristiani, e vi si sperimenta un livello di persecuzione mai visto prima. Secondo il rapporto Open Doors, ha un punteggio di persecuzione di 96 / 100, poco più basso dello scorso anno, quando si era verificato il più alto punteggio di tutti i tempi 98/100, che riflette la crescita dell’arresto dei cristiani ma anche la scoperta e chiusura di chiese domestiche sulla base della nuova “Legge contro il pensiero reazionario”.
Non ci sono chiese cattoliche in Afghanistan, da quando sono tornati i talebani e l’unica chiesa del Paese, nell’ambasciata di Italia, è rimasta sguarnita. L’Afghanistan scende al decimo posto nella classifica, ma questo non significa che la situazione sia migliorata. Semplicemente, ci sono meno cristiani da perseguitare.