Città del Vaticano , lunedì, 15. gennaio, 2024 18:00 (ACI Stampa).
La prima voce della " Curia Romana" nell' Annuario Pontificio è dedicata alla Segreteria di Stato. Una realtà a mezza strada tra la segreteria del Papa e il Ministero degli esteri con un riguardo anche agli interni.
Nei secoli ovviamente il suo ruolo è molto cambiato. Ma come nasce questo ufficio della Curia? Dalla necessità di comunicare. Come si legge nelle note, dalla necessità "di corrispondere in forma più frequente, sollecita e segreta". All'infuori della Cancelleria Apostolica vennero istituiti la Camera Segreta da Papa Martino V e la Segreteria Apostolica per la corrispondenza ufficiale in latino organizzata da Papa Innocenzo VIII.
Era il 1487 e i segretari erano 24. Uno di loro il secretarius domesticus aveva un ruolo speciale. Le segreterie si moltiplicarono nel tempo e Papa Leone X crea il Secretarius intimus che aiuta il cardinale che assume la direzione degli affari di stato Giulio de Medici, per la corrispondenza in lingua volgare, sopratutto con i Nunzi Apostolici, istituzione che andava prendendo una forma stabile.
Inizia così la Segreteria di Stato che sarà guidata dal Cardine nepote e si sviluppa soprattutto nel periodo del Concilio di Trento.
Il Secretarius intimus, fu spesso un prelato, a volte insignito della dignità vescovile. Soltanto dall'inizio del pontificato di Innocenzo X fu chiamato un ecclesiastico già rivestito della porpora e non appartenente alla sua parentela; questi fu il Cardinale Segretario di Stato Giovanni Giacomo Panciroli (1644). Innocenzo XII poi, con la Bolla Romanum decet Pontificem del 22 giugno 1692, abolì definitivamente l'ufficio di Cardinale Nipote, che era intanto diventato il Sopraintendente generale dello Stato Pontificio; il Cardinale Segretario di Stato ne assunse da solo i poteri.