Città del Vaticano , giovedì, 11. gennaio, 2024 15:00 (ACI Stampa).
Un nuovo grande restauro in preparazione del Giubileo del 2025, quella del Baldacchino del Bernini sull’altare della Confessione a San Pietro.
Un’opera barocca che è simbolo stesso della Basilica costruito sopra l’altare che custodisce la tomba di san Pietro.
Il baldacchino frutto di una collaborazione tra Bernini e Borromini, 30 metri, basamenti in marmo di circa 2,5m di altezza e colonne in bronzo decorate in oro di circa 11m che sorreggono, sui quattro lati, cornici e drappelloni decorati. Il soffitto è in legno, impreziosito da elementi in bronzo dorato. Gli angeli sul coronamento misurano quasi 4m di altezza, e le quattro volute tripartite che si staccano dalla parte superiore dell’attico sostengono al loro apice le quattro grandi api simbolo della famiglia Barberini cui appatenerva Papa Urbano VIII che lo inaugurò nel 1633, decorazione della base del globo sormontato dalla Croce.
Il restauro è più che altro un necessario lavoro di conservazione, a 250 anni dall’ultimo grande restauro e a 400 anni dall’inizio dei lavori per la costruzione.
In una conferenza stampa è stato presentato il dettaglio dei lavori, che dureranno un anno e nasconderanno in parte l’opera alla visione ma non del tutto. Pietro Zander Responsabile della Sezione Necropoli e Beni Artistici della Fabbrica di San Pietro in Vaticano ha ricordato ad esempio la storia delle dorature realizzate mediante la sovrapposizione di più strati d’oro, come ad esempio i sette strati d’oro delle vesti degli angeli che si ergono sopra le quattro magnifiche colonne sul fastigio superiore del Baldacchino.