Città del Vaticano , giovedì, 14. gennaio, 2016 10:58 (ACI Stampa).
Vinci se hai fede, perdi se non hai fede. Papa Francesco commenta Vangelo e lettura del giorno nella consueta omelia mattutina che tiene nella Domus Sancta Marthae. La lettura è tratta dal libro di Samuele, e parla di una cocente sconfitta che gli israeliti subiscono dai Filistei. Il Vangelo parla di Gesù che guarisce un lebbroso.
La sconfitta contro i Filistei raccontata nel Libro di Samuele è durissima, addirittura i Filistei rubano loro l’Arca dell’Alleanza. Una sconfitta che nasce – racconta il Papa – dal fatto che il popolo “lentamente si era allontanato dal Signore, viveva mondanamente, anche con gli idoli che aveva”, andava, sì, a rendere omaggio a Dio al santuario di Silo, ma “come se fosse una abitudine culturale: avevano perso il rapporto filiale con Dio. Non adoravano Dio! E il Signore li lasciò da soli”. E proprio l’Arca viene usata dal popolo come “se fosse una cosa un po’ magica”, eppure nell’Arca “c’era la Legge”.
La sconfitta totale è ciò che spetta ad un “popolo che si allontana da Dio”, dice il Papa. Perché “credi in Dio, ma un Dio un po’ nebbioso, lontano, che non entra nel tuo cuore e tu non obbedisci ai suoi Comandamenti. Questa è la sconfitta!”.
A vincere, invece, è il lebbroso che nel Vangelo chiede a Gesù di purificarlo. Racconta il Papa: “Sfida il Signore dicendo: ‘Io sono uno sconfitto nella vita – il lebbroso era uno sconfitto, perché non poteva fare vita comune, era sempre ‘scartato’, messo da parte – ma tu puoi trasformare questa sconfitta in vittoria!’. Cioè: ‘Se vuoi, puoi purificarmi’.”
E Gesù allora ha compassione, e lo purifica toccandolo, “così, semplicemente: questa battaglia è finita in due minuti con la vittoria; quell’altra, tutta la giornata, con la sconfitta. Quell’uomo aveva qualcosa che lo spingeva ad andare da Gesù e lanciargli quella sfida. Aveva fede!”.