Città del Vaticano , martedì, 2. gennaio, 2024 16:00 (ACI Stampa).
“La significativa ricorrenza del bicentenario della morte del Servo di Dio Papa Pio VII è per me è occasione lieta di rivolgere un cordiale saluto a Lei, caro Fratello, ed all’intera Comunità civile e religiosa cesenaticense-sarsinate, che ricorda con riconoscenza un illustre figlio, pastore coraggioso, difensore premuroso della Chiesa… Nel rileggere la vita di questo venerato predecessore personalità di profonda fede, mitezza, umanità e misericordia, che si distinse per competenza e prudenza di fronte a chi impediva la Libertas Ecclesiae, affiorano sentimenti di gratitudine e ammirazione per l`eredità spirituale lasciata e la franchezza evangelica con cui ha sostenuto le difficili prove durante i ventitré anni di pontificato”.
Con questa lettera al vescovo di Cesena-Sarsina, Douglas Regattieri, Papa Francesco ha ricordato Papa Pio VII, di cui si sono celebrati i 200 anni dalla morte avvenuta il 20 agosto 1823, pochi giorni dopo avere compiuto 81 anni con un lungo pontificato durato 23 anni, di cui fino al 1814 in esilio a Fontainbleau, preceduto da un servizio pastorale ad alto livello già in giovane età in qualità di vescovo di diverse diocesi.
Ed aprendo l’anno a lui dedicato con una celebrazione eucaristica, il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, aveva sottolineato la sua ‘modernità’: “Ormai vecchio e fragile, immobilizzato nel letto per i postumi di una caduta che gli aveva procurato la frattura del femore, il papa visse gli ultimi giorni della sua vita consumato nelle forze, ma con la mente vigile e l’occhio sereno di chi aveva vinto la sua battaglia. Questa è la vittoria che sconfigge il mondo, la nostra fede. Papa in tempi particolarmente turbolenti tra rivoluzione e restaurazione, Pio VII, vostro concittadino, è vissuto nell’abbandono alla volontà divina e nella fedeltà al suo ministero apostolico. Egli, come hanno osservato alcuni storici, ha magnificamente contribuito ad aprire la chiesa ai tempi nuovi, anzi, è stato definito in alcune opere come il primo papa moderno”.
Per comprendere la sua figura abbiamo chiesto al vescovo Douglas Regattieri di spiegarci il motivo per cui papa Pio VII si definì ‘vicario del Dio della pace’: “In questo sintagma papa Pio VII (Barnaba Gregorio Chiaramonti, 14 marzo 1800 - 20 agosto 1823) sintetizza quanto introiettato alla scuola della Regola di san Benedetto, la responsabilità che compete al successore di Pietro, la missione pacifica inerente i doveri di guida della Chiesa, i cui diritti richiedevano di essere tutelati anche e soprattutto di fronte alle violenze del mondo e alle prepotenze dei “grandi” della terra. Rivoluzione, Napoleone e Restaurazione necessitavano sì di conduzione anche battagliera, ma la meta ultima era la pace, per la Chiesa e per l’umanità”.
Nella lettera Papa Francesco ha definito Papa Pio VII ‘uomo di lungimirante intelligenza’: quanto influì nella sua formazione l’Ordine benedettino?