Taipei , lunedì, 8. gennaio, 2024 9:00 (ACI Stampa).
Ha 97 anni, ma non ha intenzione di morire. Prima, dice, la Cina dovrà aprirsi al cattolicesimo, e la situazione nello Stato dominato dal comunismo dovrà cambiare. Intanto, Madre Paola della Trinità continua nel suo ruolo di evangelizzatrice silenziosa di quel lembo di terra cinese e democrazia che è Taiwan, e di certo non è toccata dalle ultime minacce di Xi Jinping che ha già fatto sapere che l’obiettivo per il 75esimo anniversario della Repubblica Popolare Cinese è quello di riportare Taiwan a casa, e cioè alla Cina.
Non scoraggerà Madre Paula, una vera leggenda a Taiwan. È monaca di clausura, ha aperto due Carmeli nella sua vita, e alla sua età continua ad alzarsi alle 4 del mattino e a partecipare alle preghiere di gruppo del mattino e della sera. E usa la sua energia anche per insegnare alle altre suore, raccontando storie che sono commoventi, di ispirazione, divertenti e incoraggianti.
Nata ad Harbin nel 1927, Madre Paula fu inviata nel 1949 negli Stati Uniti per unirsi al monastero carmelitano di Santa Clara. Fu mandata negli Stati Uniti anche per superare la persecuzione della appena fondata Repubblica Popolare Cinese, che già prometteva una stretta sulla religione.
Nel 1954, venne inviata a Taiwan, la Repubblica di Cina, che aveva dato una continuità allo Stato soppiantato dalla Repubblica Popolare Cinese. Madre Paula aveva l’obiettivo di fondare una scuola missionaria, e così creo uno dei primi gruppi missionari contemplativi dell’isola.
Con il tempo, le vocazioni crebbero al punto che si poté fondare un secondo monastero femminile. I due monasteri si trovano a Xionglin, nello Hsinchu, e Shenkeng, nella nuova Taipei, mentre si sta stabilendo una terza filiale a Dalin, Chiayi. Il ramo maschile dei carmelitani ha fondato un monastero a Hsinchu.