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Papa Francesco in Belgio per i 600 anni di Lovanio? Le reazioni

Sarebbero stati i reali in persona ad invitare il Papa nel Paese. Gioia da parte dei membri della Conferenza Episcopale

Lovanio | L'università cattolica di Lovanio in Belgio | Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=165222 Lovanio | L'università cattolica di Lovanio in Belgio | Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=165222

Papa Francesco il prossimo anno farà pochi viaggi, ma uno di questi – ha rivelato in una intervista a Televisa – dovrebbe essere in Belgio, per celebrare i 600 anni dell’Università Cattolica di Lovanio. Una notizia arrivata a sorpresa, ma neanche troppo, in Belgio, perché i rettori dell’Università di Lovanio sezione neerlandese e francese (sono scisse in due identità indipendenti dal 1968) avevano inviato un invito al Papa già all’inizio dell’anno. Un invito che non è rimasto lettera morta. In Belgio è già cominciata l’attesa.

I vescovi della Conferenza Episcopale del Belgio, in un comunicato, hanno detto di aver appreso “con gioia alla conferma di Papa Francesco dalla sua intenzione di venire nel nostro Paese” per il 600esimo anniversario dell’Università di Lovanio che si celebrerà nel 2025. “I vescovi – si legge nel comunicato – sono ovviamente molto favorevoli a questa proposta e hanno invitato ufficialmente Papa Francesco ad una visita pastorale alla Chiesa in Belgio”, e la speranza è che si tratti di “una visita di uno o due giorni”.

L’arcivescovo Franco Coppola, nunzio apostolico in Belgio e Lussemburgo, ha anche confidato la sua “gioia grandissima” all’annuncio della visita del Papa.

L’UC Louvain ha diramato in un comunicato ricordando che le due università (UC Louvain e KU Leuven) sono state “fondate come un’unica entità nel 1425, e nel 2025 avranno voglia di celebrare il passato, ma soprattutto l’innovazione e il futuro. La venuta di Papa Francesco offrirà un’opportunità unica per avere uno scambio sulle priorità della società odierna e in particolare sulla transizione ecologica e sociale e sulla migrazione”.

L’arcivescovo di Malines – Bruxelles Luc Terlinden ha detto a Cathobel (il portale ufficiale della Conferenza Episcopale Belga) che la decisione del Papa è “un segno fraterno da parte del Papa per incoraggiare la vita della Chiesa in Belgio e visitare il Belgio”, perché il desiderio del Papa non è solo quello di celebrare i 600 anni delle università, ma anche “quello di incontrare i fedeli cattolici del Belgio e di entrare in contatto con la società belga”.

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Secondo Bruno Spriet, segretario generale della Conferenza Episcopale Belga che era con l’arcivescovo Terlinden a Roma la scorsa settimana, il Papa “era entusiasta della usa probabile venuta in Belgio”.

Secondo La Libre Belgique, il viaggio avrà luogo alla fine di settembre. La messa dovrebbe tenersi nella basilica nazionale di Koekelberg, mentre non è ancora sicuro se Francesco visiterà o meno le istituzioni europee. Sono stati i reali del Belgio, a margine dell’ultima udienza che hanno avuto con Papa Francesco, a portare l’invito al Papa.

L’ultima visita di un Papa in Belgio risale al 1995. Con l’occasione, Giovanni Paolo II beeatificò anche Padre Damien de Molokaï, l'apostolo dei lebbrosi. Giovanni Paolo II era stato in Belgio anche nel 1985, in un viaggio più lungo, di cinque giorni, toccando Bruxelles, Gand, Lovanio, Liegi, Namur, Anversa, Mechelen, Louvain-la-Neuve o Ypres, e visitando i santuari di Beauraing e Banneux, e ha celebrato messa sulla spianata di Koekelberg, alla presenza della famiglia reale, che ha riunito 120.000 fedeli.