Città del Vaticano , martedì, 12. gennaio, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Lo scorso 15 dicembre Papa Francesco ha confermato il miracolo attribuito all’intercessione della Beata Maria Elisabetta Hesselblad, Fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, nata a Fåglavik in Svezia il 4 giugno 1870 e morta a Roma il 24 aprile 1957.
Un evento molto importante per la Svezia, nazione protestante e molto secolarizzata che dal 1391, da quando fu canonizzata Santa Brigida, non ha avuto altre canonizzazioni.
Tra gli ambasciatori che ieri hanno incontrato Papa Francesco per gli auguri di inizio anno era presente anche Lars- Hjalmar Wide, ambasciatore svedese presso la Santa Sede.
A lui abbiamo chiesto quale è stata la reazione degli svedesi a questa notizia:
“Penso che essendo un paese non cattolico e abbastanza secolarizzato, questa notizia è arrivata alla gente veramente come una novità, perché non penso che la gente sia davvero consapevole che i santi vengono ancora canonizzati e che questa è una cosa davvero essenziale per la Chiesa cattolica. Ed è molto istruttivo perché la gente oggi quando legge questa notizia sui giornali inizia a studiare la cosa, e anche il fatto che l’ultima santa per la Svezia è stata Santa Brigida circa 620 anni fa. Così si rilegge la memoria di un popolo e la gente può guardare indietro alla storia e mettere la esperienza svedese in una prospettiva storica. Perciò penso che questo evento creerà una interessante e ampia conoscenza della Chiesa. E naturalmente Madre Elisabetta è stata una persona eccezionale, ha ricreato l’Ordine del Santissimo Salvatore, era una donna molto forte e intraprendente. E anche il modo in cui ha salvato tante vite di ebrei nella Seconda guerra mondiale, è qualcosa di ammirevole. Così la sua personalità, il suo ruolo nella Chiesa, il ruolo della Chiesa nel mondo di oggi, tutto è stato messo in evidenza da questa decisione”.