Città del Vaticano , mercoledì, 13. dicembre, 2023 18:00 (ACI Stampa).
"Lavorare avendo il coraggio di compiere responsabilmente scelte anche non popolari perché la vostra visione deve guardare necessariamente all'insieme, pensando al futuro". E' l'invito del Papa alla Segreteria per l' Economia.
É nel testo di una lettera passata un po' sotto silenzio e pubblicata il 24 novembre sul sito della Segreteria per l'Economia ( e non sul bolletino della Sala Stampa)dieci giorni dopo l'udienza che il Papa ha concesso a tutto il personale della struttura vaticana nata con il Motu proprio Fidelis dispensator et prudens . Il 13 novembre non venne distribuito alcun discorso ufficiale del Papa.
Il Papa ringrazia chi ha lavorato fin dall'inzio "senza paura" come il Cardinale Pell, e P. Juan Antonio Guerrero, e guarda al futuro prevenire "i rischi di ricadere negli errori del passato che tutti conosciamo". Un cammino, quello delle riforme economiche che non è concluso, ma è appena iniziato, dice. E spiega che "la riforma non significa cambiare per mostrare che necessariamente si fanno cose in modo diverso rispetto al passato. Il cambiamento è un rinnovamento funzionale e commisurato alle esigenze. Perciò, in certi casi è radicale, in altri casi si tratta di un adattamento di quanto buono già c'è: e gli effetti di questi cambiamenti vanno monitorati poiché si possono compiere scelte che poi vanno corrette, in un'ottica di "miglioramento continuo"".
Per il Papa è chiaro che "uno dei grandi errori è un’abitudine: il primato del formale sul reale".
Bisogna guardare alla missione della Chiesa e al bene comune. E ci vogliono prudenza e lealtà, come un padre coni figli sapendo dire dei no. "Prudenza e lealtà per il bene comune della nostra comunità di lavoro, della Chiesa, dei fedeli e dei bisognosi, questo significa essere una Segreteria papale, di questo la Segreteria per l'Economia è custode e servitrice, da quando propone nuove regole, valide per tutti, a quando controlla che quelle regole siano rispettate" scrive il Papa. La Chiesa è in deficit e allora bisogna capire come non disperdere il patrimonio che è al servizio di tutti per preservarlo per chi verrà dopo. E allora "si tratta di lavorare avendo il coraggio di compiere responsabilmente scelte anche non popolari perché la vostra visione deve guardare necessariamente all'insieme, pensando al futuro".