Betlemme , giovedì, 14. dicembre, 2023 15:00 (ACI Stampa).
La presenza dei cristiani in Terra Santa è da anni ormai a rischio, ma con l’inizio della guerra del 7 ottobre la situazione diventa sempre più drammatica. La guerra, la distruzione e la diminuzione delle comunità cristiane allertano oggi più che mai la Custodia di Terra Santa, che da più di 800 anni operano per preservare la presenza cristiana nella terra della ‘Redenzione’.
Mercoledì 22 Novembre il Vicario della Custodia, Padre Ibrahim Faltas ha incontrato il Papa in Vaticano, portando all’attenzione del Santo Padre, la sua preoccupazione della situazione cristiana in Terra Santa e consegnando una lettera del presidente palestinese Mahmūd Abbās, anch’esso preoccupato della presenza cristiana. Ma nonostante la situazione drammatica, Padre Ibrahim è convinto che ci sia una possibile soluzione di pace e in un'intervista con AciStampa ha parlato della guerra con lo sguardo di un Custode.
Padre Ibrahim, può parlarci della situazione dei cristiani in Terra Santa?
Se parliamo di cristiani in Terra Santa, stanno vivendo il periodo più difficile per la loro presenza. Se parliamo di cristiani a Gaza, come avete visto, abbiamo 700 persone nel convento latino e tanti di loro, almeno 181 sono stati uccisi. C’erano più di 5000 cristiani a Gaza, ma ora sono rimasti poco più di 600.
Se parlo dei cristiani di Betlemme e la maggior parte dei cristiani di Terra Santa sono nella zona di Betlemme, vivono un momento molto difficile. Tutti lavorano nel settore del turismo, ma esso è bloccato in questo momento ovviamente. Tutti sono senza lavoro. Siamo usciti dalla pandemia, essendo stati due anni senza lavoro e adesso, solamente dopo un anno e mezzo dalla fine del Covid, Betlemme sarebbe dovuta essere piena di pellegrini e turisti, ma tutti hanno cancellato, non c'è nessuno, Betlemme è senza pellegrini, una città morta, fantasma e deserta.