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La situazione dei cristiani in Terra Santa, sempre più difficile dice Padre Faltas

Ne parla il Vicario della Custodia di Terra Santa, Padre Ibrahim Faltas

Papa Francesco e Padre Faltas |  | Vatican Media Papa Francesco e Padre Faltas | | Vatican Media

La presenza dei cristiani in Terra Santa è da anni ormai a rischio, ma con l’inizio della guerra del 7 ottobre la situazione diventa sempre più drammatica. La guerra, la distruzione e la diminuzione delle comunità cristiane allertano oggi più che mai la Custodia di Terra Santa, che da più di 800 anni operano per preservare la presenza cristiana nella terra della ‘Redenzione’.

Mercoledì 22 Novembre il Vicario della Custodia, Padre Ibrahim Faltas ha incontrato il Papa in Vaticano, portando all’attenzione del Santo Padre, la sua preoccupazione della situazione cristiana in Terra Santa e consegnando una lettera del presidente palestinese Mahmūd Abbās, anch’esso preoccupato della presenza cristiana.  Ma nonostante la situazione drammatica, Padre Ibrahim è convinto che ci sia una possibile soluzione di pace e in un'intervista con AciStampa ha parlato della guerra con lo sguardo di un Custode.

Padre Ibrahim, può parlarci della situazione dei cristiani in Terra Santa?

Se parliamo di cristiani in Terra Santa, stanno vivendo il periodo più difficile per la loro presenza. Se parliamo di cristiani a Gaza, come avete visto, abbiamo 700 persone nel convento latino e tanti di loro, almeno 181 sono stati uccisi. C’erano più di 5000 cristiani a Gaza, ma ora sono rimasti poco più di 600. 

Se parlo dei cristiani di Betlemme e la maggior parte dei cristiani di Terra Santa sono nella zona di Betlemme, vivono un momento molto difficile. Tutti lavorano nel settore del turismo, ma esso è bloccato in questo momento ovviamente. Tutti sono senza lavoro. Siamo usciti dalla pandemia, essendo stati due anni senza lavoro e adesso, solamente dopo un anno e mezzo dalla fine del Covid, Betlemme sarebbe dovuta essere piena di pellegrini e turisti, ma tutti hanno cancellato, non c'è nessuno, Betlemme è senza pellegrini, una città morta, fantasma e deserta.

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Lo stesso per i cristiani di Gerusalemme. Tutti lavorano nel settore del turismo, anche quelli di Nazareth e quelli del Nord. Tutti sono disperati. Io sono molto preoccupato per la presenza di cristiani in Terra Santa, ma anche la Chiesa, perché se vanno via tutti i cristiani, i luoghi Santi rimangono musei vuoti.

Qual è il ruolo dei Custodi nel preservare la presenza cristiana in Terra Santa?

La Custodia Terra Santa è da più di 800 anni che opera in Terra Santa, siamo i custodi della pietra della memoria, della pietra viva…Noi offriamo tre cose ai cristiani della terra Sante, tre cose importanti. L'educazione, abbiamo 18 scuole dove studiano musulmani e cristiani, offriamo anche l'alloggio a Gerusalemme, abbiamo nella città vecchia 426 appartamenti dati gratis ai cristiani per rimanere a Gerusalemme e fuori la città vecchia abbiamo 200 appartamenti. Diamo anche il lavoro, abbiamo più di 2500 persone che lavorano nella custodia. Adesso in questa guerra, per motivi ovvi, non stanno lavorando. Nessuno va al lavoro, ma hanno ricevuto egualmente i loro salari completi, tutti quanti. Abbiamo l'intenzione di pagare ancora i salati di tutti, anche se sappiamo che i pellegrini non torneranno. Un grande aiuto economico lo riceviamo dai pellegrini. Un’altra grande risorsa per noi è la colletta del Venerdì Santo, ma con la Pandemia, non è stata fatta e nonostante questo non abbiamo mai fatto mancare il salario ai nostri impiegati. 

Ci può raccontare dell’inizio della guerra?

Quando è iniziata la guerra il 7 ottobre, noi eravamo all'inizio della scuola con i ragazzi musulmani e cristiani. Stavamo recitando la preghiera di San Francesco, ‘fai di me Dio mio, uno strumento della tua pace’ e abbiamo visto i missili che stavano arrivando e in quel momento abbiamo capito che stava avvenendo una cosa straordinaria, una cosa fuori dal comune.

C’è la possibilità di ripristinare la pace? 

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Io dico che questo è il momento, è il momento buono per trovare la pace. Se non arriviamo ora ad un accordo non ci sarà mai pace in Terra Santa. Dopo tutte queste vittime, dopo tutti questi morti. Io sono fiducioso che questo sia il momento. Anche quando l’Egitto ha fatto la pace con Israele, era dopo la guerra del 73,subito dopo la guerra si è trovato un accordo pacifico. Io spero che dopo tutti questi anni di scontri, i palestinesi e gli israeliani possano finalmente arrivare alla pace.