Roma , martedì, 5. dicembre, 2023 14:00 (ACI Stampa).
Dal Papa, lo scorso fine novembre, sono state le Delegazioni della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC), dell’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI), dell’Associazione “Corallo” e dell’Associazione “Aiart – Cittadini mediali”. Papa Francesco ha approfittato di incontrare queste importanti associazioni in Vaticano per un discorso sul senso dei media cattolici, e sul loro ruolo in società, chiedendo di promuovere una “ecologia della comunicazione". Emanuele Occhipinti, Direttore Ufficio comunicazioni per comunicazioni sociali Diocesi di Ragusa e neo eletto in Consiglio nazionale FISC, racconta ad ACI stampa l'importanza della comunicazione cattolica, della FISC e l'incontro speciale con Papa Francesco.
Dottor Occhipinti qual è il suo ruolo alla Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc) e di cosa si occupa questa federazione?
Sono uno dei neo eletti al Consiglio Nazionale Fisc in qualità di rappresentante del periodico “Insieme” della diocesi di Ragusa. Quindi entrerò “in servizio”, a livello nazionale, nei prossimi mesi. Della Fisc mi piace sottolineare, accanto all’aspetto funzionale, quello culturale e sostanziale: mettere insieme tutte o gran parte delle testate diocesane, sono 191 quelle federate, perché possano crescere insieme nel servizio alla Chiesa e contribuire ad elaborare una visione della vita cristianamente ispirata. E’ quindi un luogo dove ci si scambia idee e proposte, notizie ed informazioni; si studiano le norme e si recepiscono tecnologie ed innovazioni. Insieme, quindi, si comprende il nuovo contesto mediatico nel quale e con il quale continuare a comunicare la vita buona del Vangelo.
Siete stati ricevuti qualche giorno fa da Papa Francesco, come è andato questo incontro?
Le rispondo a partire da un’emozione: ho apprezzato molto l’incoraggiamento al mondo della comunicazione che il Papa ha rivolto ai presenti all’udienza. Con la sua forza fragile ha dato linfa al desiderio di raggiungere le persone con attenzione, vicinanza e umanità per mezzo della nostra stampa, le radio e le televisioni, i social. Rappresentate – ci ha detto – quella “geografia umana” che anima il territorio italiano. Ma ancor più dell’incoraggiamento ci ha dato vere e proprie indicazioni di percorso, esortandoci a preferire i sentieri più che le autostrade. Ed i sentieri che la sua bussola ci indica sono la formazione, che connette le generazioni, la tutela che educa al rispetto ed alla cura nonché a relazioni sane ed, infine, la testimonianza, che è profezia e creatività.