Roma , venerdì, 1. dicembre, 2023 18:00 (ACI Stampa).
Un universo grigio, pervaso da una corrente inarrestabile di odio e di solitudine, in cui l’uomo mette in gioco i suoi lati più oscuri, minacciosi. Un mondo riplasmato non dalla forza del Creatore ma dall’idea di un cieco e falso progresso. "Il progresso con uomini che si amino, ritenendosi fratelli e figli dell'unico Padre e Dio, può essere una cosa magnifica. Il progresso con uomini che non riconoscono in Dio un unico Padre, diventa un pericolo continuo: senza un parallelo processo morale, interiore e personale, esso - quel progresso – sviluppa misfatti, i più selvaggi fondacci dell'uomo, fa di lui una macchina posseduta da macchine, un numero maneggiatore di numeri, un barbaro in delirio".
Un ritratto inquietante del mondo che verrà, descritto in questo brano tratto da una lettera molto particolare, quella del patriarca di Venezia, negli anni Settanta, il cardinale Albino Luciani, rivolta ad un grande interlocutore, lo scrittore Gilbert K.Chesterton. E fa parte di una lunga e amata serie di lettere che il futuro papa Giovanni Paolo I scriverà come un appuntamento amato e atteso dai lettori, attraverso il quotidiano Il Gazzettino e poi il Messaggero di Sant’Antonio, raccolti nel libro intitolato "Illustrissimi", pubblicato nel 1976 e diventato una sorta di best seller. Lettere ideate e proposte nel periodo che va dal 1971 al 1975.
Indirizzate a personaggi storici e della mitologia, a scrittori, personaggi della letteratura italiana, a santi, queste lettere mettono bene in luce lo stile del futuro papa, dalla solida base culturale ma insieme semplice e diretto, con una vena di delicata ironia.
Tra i destinatari di queste lettere ci sono Chesterton, Maria Teresa d'Austria, Charles Dickens, Goethe, Penelope, Trilussa, Manzoni, Goldoni, Guglielmo Marconi, e lo stesso Gesù. E ancora da sant’Agostino a Sancho Panza, san Francesco di Sales a Pinocchio, una galleria affollata di personaggi storici, pittori, scultori, registi, giornalisti, poeti e autori insieme ai personaggi più amati e conosciuti nati dalla fantasia di tanti autori diversi, che Luciani fa diventare reali, concreti, vivi, davanti agli occhi di chi legge.
Ora questa raccolta viene pubblicata in un nuova edizione critica, la quarta, dopo un lavoro decennale di ricerca e di studio delle fonti, curata da Stefania Falasca, con l'apparato delle note e delle varianti, pubblicato dalle edizioni Messaggero di Padova con la prefazione del cardinale José Tolentino de Mendonça.