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Papa Francesco e il Cardinale Burke, possibili "punizioni" per il porporato?

Sebbene la Santa Sede – finora – non abbia dato alcuna informazione o comunicazione ufficiale, da giorni si rincorrono voci e articoli di stampa circa imminenti punizioni papali nei confronti del Cardinale statunitense Raymond Leo Burke

Il Cardinale Raymond L. Burke - CNA |  | Il Cardinale Raymond L. Burke - CNA Il Cardinale Raymond L. Burke - CNA | | Il Cardinale Raymond L. Burke - CNA

Sebbene la Santa Sede – finora – non abbia dato alcuna informazione o comunicazione ufficiale, da giorni si rincorrono voci e articoli di stampa circa imminenti punizioni papali nei confronti del Cardinale statunitense Raymond Leo Burke, esponente dell’ala conservatrice della Chiesa cattolica e molto spesso critico su determinate questioni, in particolare quelle relative ai sinodi sulla famiglia e sulla sinodalità. Burke è stato tra gli estensori dei dubia sia sull’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia sia sul recente sinodo sulla sinodalità.

Il Papa avrebbe – il condizionale è d’obbligo – annunciato ai capi dicastero della Curia Romana l’intenzione di punire il Cardinale Burke con la privazione del “piatto cardinalizio” – l’appannaggio dei cardinali – e dell’uso dell’appartamento in cui risiede a Roma.

Tra il Papa e il Cardinale Burke il feeling non è mai scattato: Francesco nel 2014 ha rimosso il porporato dalla carica di Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica nominandolo invece Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta. Nel 2017 venne affiancato dal Cardinale Giovanni Angelo Becciu che divenne Delegato Speciale per l’Ordine e dopo la rinuncia alle prerogative e ai diritti del cardinalato da parte di Becciu, l’incarico di Delegato passò al Cardinale Tomasi. Poco prima di compiere 75 anni, come previsto dal canone 354 del Codice di Diritto Canonico, Burke il 19 giugno scorso è stato sostituito come Patrono dell’Ordine di Malta dal Cardinale Gianfranco Ghirlanda, 81enne canonista gesuita e tra i più ascoltati consiglieri di Papa Francesco.

Le non meglio precisate “punizioni canoniche” che il Papa avrebbe annunciato potrebbero tradursi con la privazione del cardinalato. E questa decisione papale sarebbe comunque una novità assoluta. L’unico precedente - in epoca recente - che potrebbe somigliare a una simile decisione riguarda un caso accaduto circa un secolo fa.

Correva l’anno 1927 e il porporato in questione era il gesuita francese Louis Billot, esponente della linea dura della Chiesa nei confronti del modernismo,  creato cardinale da Papa Pio X nel concistoro del 1911. Il Cardinale Billot era entrato in aperto contrasto con le posizioni del Papa dell’epoca Pio XI circa l’Action française, un movimento tradizionalista condannato dalla Santa Sede nel 1926. Il porporato era invece vicino alle posizioni del movimento. Ricevuto in udienza dal Papa, Billot decise di rinunciare al cardinalato: Pio XI accolse senza battere ciglio le dimissioni del cardinale francese che tornò così ad essere un semplice sacerdote della Compagnia di Gesù.

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Nel recente passato due Cardinali di Santa Romana Chiesa hanno rinunciato ai diritti connessi al cardinalato: il già citato Giovanni Angelo Becciu, coinvolto nel processo per il “Palazzo di Londra” e lo scozzese Keith Michael Patrick O'Brien, per condotta morale inappropriata con giovani sacerdoti.

Si attendono poi di conoscere le decisioni della Santa Sede circa il Cardinale francese Jean Pierre Ricard, Arcivescovo emerito di Bordeaux, che lo scorso anno ha ammesso di aver abusato di una ragazza di 14 anni nel 1987. Ad oggi Ricard è ancora formalmente un cardinale elettore avendo 79 anni. Ricard fa parte del Collegio Cardinalizio dal marzo 2006.

Infine vi è il caso di Theodore Edgar McCarrick, accusato di ripetuti abusi su adulti e minori. L’ex arcivescovo di Washington ha rinunciato al cardinalato nel 2018. L’anno successivo la Congregazione per la Dottrina della Fede ha annunciato la sua dimissione dallo stato clericale.