Città del Vaticano , martedì, 14. novembre, 2023 14:00 (ACI Stampa).
Le persone transessuali, anche se si sono sottoposte a trattamento ormonale od a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso, possono ricevere il battesimo ‘se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli’. E vanno battezzati i bambini delle coppie omosessuali anche se nati dall’utero in affitto purché ci sia la fondata speranza che vengano educati alla fede cattolica; questo è stato affermato dal Dicastero per la Dottrina della Fede in una risposta a firma del prefetto, card. Victor Manuel Fernandéz, approvata da Papa Francesco lo scorso 31 ottobre, rispondendo ad una domanda di chiarimento sulla possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive, formulata nello scorso luglio da mons. José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile.
Per comprendere meglio i ‘dubia’ esposti dal vescovo di Santo Amaro abbiamo interpellato Rosario Vitale, canonista e Fondatore di ‘Vox Canonica’, giornale online che cerca di apportare un contributo attraverso interviste, articoli, approfondimenti e studi, alle scienze canonistiche, ponendosi come obbiettivo la ricerca della Verità.
Innanzitutto può spiegare in cosa consistono questi 'dubia': “I quesiti che sono oggetto del nostro dibattere, sono stati posti al Dicastero per la Dottrina della Fede da mons. José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile, e contengono alcune domande riguardo alla possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive. Nello specifico: un transessuale può essere battezzato?; un transessuale può essere padrino o madrina di battesimo?; un transessuale può essere testimone di un matrimonio?; due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino, che deve essere battezzato, e che fu adottato o ottenuto con altri metodi come l’utero in affitto?; una persona omoaffettiva e che convive può essere padrino di un battezzato?; una persona omoaffettiva e che convive può essere testimone di un matrimonio?”
Per quale motivo si pongono?
“Solitamente domande come queste possono essere poste a qualsiasi dicastero della Curia Romana dagli Ordinari del luogo (Vescovi, Superiori maggiori, Moderatori di Istituti di vita consacrata, Ordini Religiosi, Società di vita Apostolica). Il motivo è molto semplice: laddove si ravvisa una non chiarezza della legge o della dottrina, in questo caso direi che le domande in questione toccano entrambi gli aspetti, è possibile porre delle domande ai Dicasteri della Curia Romana interessati così da ottenere delle risposte, le quali hanno valore per la Chiesa universale qualora le questioni poste abbiano questo carattere”.