Roma , mercoledì, 8. novembre, 2023 17:00 (ACI Stampa).
Dal 5 al 7 novembre scorso si è svolto a Belgrado l’incontro del Comitato congiunto CCEE-CEC.
Al termine dei lavori il Presidente della Conferenza Europea delle Chiese Sua Eminenza Nikitas, Arcivescovo di Thyateira e del Regno Unito, e il Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa Monsignor Gintaras Grušas, Arcivescovo di Vilnius hanno sottoscritto una dichiarazione comune.
Dopo aver rivolto il pensiero è andato ai morti, ai feriti e agli ostaggi in mano ad Hamas, la dichiarazione riconosce “il contesto storico di colonialismo, antisemitismo e islamofobia che ha portato alla situazione attuale. Riconosciamo l’immensa sofferenza di entrambe le parti di questo conflitto. Siamo solidali con coloro che in Israele e in Palestina lavorano per promuovere la pace e affermiamo che la violenza non può essere un modo per difendere una causa. La distruzione della vita non promuove né la libertà, né la verità, né la giustizia”.
“Chiediamo ai leader politici di tutti i partiti – afferma la nota - di esercitare la propria responsabilità per garantire un cessate il fuoco su tutti i fronti. Chiediamo che i terroristi siano assicurati alla giustizia, che tutte le vite civili – ebrei, cristiani e musulmani – siano protette e che i corridoi umanitari siano aperti per consentire l’accesso alle cure e all’evacuazione. La grave situazione in cui vive la popolazione di Gaza, limitata nei suoi diritti fondamentali e costretta a subire ingiustizie, va avanti da troppo tempo. Chiediamo all’intera comunità internazionale di mobilitarsi e sostenere il diritto internazionale, in particolare le risoluzioni delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di aprire negoziati seri per creare una pace duratura, nella verità e nella giustizia”.
“È urgente, ora più che mai, ricercare la via della giustizia, rivelataci nel Vangelo, sull’esempio di Gesù Cristo, Principe della pace, il quale, con la sua morte e risurrezione, ci ha riconciliati con Dio, rendendoci tutti figli di Dio. Invitiamo i fedeli delle nostre Chiese a pregare per tutti coloro che soffrono e invochiamo per tutti la misericordia di Dio, ricordando che siamo tutti membra dell’unica famiglia umana. Preghiamo e speriamo anche che coloro che detengono autorità sulle nazioni si impegnino in un dialogo autentico che sostenga la dignità umana di tutti e renda possibile una coesistenza pacifica dei due popoli in due Stati”, conclude la dichiarazione.