Città del Vaticano , mercoledì, 6. gennaio, 2016 12:10 (ACI Stampa).
Senza l’ascolto del Vangelo non è possibile incontrare Cristo. Lo dice Papa Francesco all’Angelus del giorno dell’Epifania, anche questo imperniato sulla figura dei Magi che da Oriente hanno seguito la stella. Una esperienza – dice il Papa – che “ci esorta a non accontentarci della mediocrità, a non vivacchiare, ma a cercare il senso delle cose, a scrutare con passione il grande mistero della vita”.
Dopo la Messa dell’Epifania che include l’annuncio della Pasqua, Papa Francesco sale nello studio del Palazzo Apostolico. Davanti a lui, una piazza piena di fedeli giunta per il giorno dell’Epifania, e anche i membri del corteo storico “Viva la Befana”, che – come tradizione – hanno animato via della Conciliazione nella mattinata.
I Magi provengono dall’Oriente, e proprio la loro provenienza – afferma Papa Francesco – “conferisce alla festa dell’Epifania un respiro di universalità” e “questo è il respiro della Chiesa, la quale desidera che tutti i popoli della terra possano incontrare Gesù, fare esperienza del suo amore misericordioso”, e "questo è il desiderio della Chiesa, trovare la misericordia di Gesù, del suo amore".
Perché il Cristo è appena nato, eppure tutte le genti “possono già incontrarlo, riconoscerlo e adorarlo”. I Magi, “uomini prestigiosi, di regioni lontane e culture diverse, si erano incamminati verso la terra di Israele per adorare il re che era nato”. E la Chiesa – spiega il Papa – “da sempre ha visto in essi l’immagine dell’intera umanità, e con la celebrazione dell’Epifania vuole quasi guidare rispettosamente ogni uomo e ogni donna di questo mondo verso il Bambino che è nato per la salvezza di tutti”.
Così, prima, a Natale, Gesù si manifesta ai pastori, gli umili, ora ai Magi. Così diversi, i pastori e i Magi, eppure con una cosa in comune: il cielo. Perché – dice il Papa – “i pastori di Betlemme accorsero subito a vedere Gesù”, perché “vivevano di notte, e alzando gli occhi al cielo videro un segno, ascoltarono il messaggio e lo seguirono”, e anche i Magi “scrutavano i cieli, videro una nuova stella, interpretarono il segno e si misero in cammino”. Insomma, “per incontrare Gesù è necessario saper alzare lo sguardo al cielo, non essere ripiegati su se stessi, ma avere il cuore e la mente aperti all’orizzonte di Dio che sempre ci sorprende”.