Città del Vaticano , mercoledì, 1. novembre, 2023 12:10 (ACI Stampa).
Nel giorno di Ognissanti, Papa Francesco rispolvera il concetto da lui molto amato dei “santi della porta accanto”, e ricorda che i santi “non sono eroi irraggiungibili o lontani, ma persone come noi, nostri amici, il cui punto di partenza è lo stesso dono che abbiamo ricevuto noi”.
È un primo novembre quasi piovoso, ma c’è una discreta folla che si raduna davanti alla finestra del Palazzo apostolico per la preghiera dell’Angelus. Il Papa, come di consueto, commenta il Vangelo del giorno, che è quello delle Beatitudini.
Papa Francesco ricorda che tutti noi abbiamo magari conosciuto un “santo della porta accanto”, ovvero “persone generose che, con l’aiuto di Dio, hanno corrisposto al dono ricevuto e si sono lasciate trasformare di giorno in giorno dall’azione dello Spirito Santo”.
La santità, spiega il Papa, è prima di tutto “dono”, e del resto – aggiunge – quando riceviamo un dono siamo felici, ovvero “beati”, ma il dono “va accolto, porta con sé la responsabilità di una risposta e l’invito a impegnarsi perché non vada sprecato”.
Ma la santità è anche “un cammino da fare insieme, aiutandoci a vicenda, uniti a quegli ottimi compagni di cordata che sono i santi”, che sono “nostri fratelli e sorelle maggiori, su cui possiamo contare sempre”, che ci correggono quando sbagliamo strada e “sono amici sinceri, di cui ci possiamo fidare, perché desiderano il nostro bene, non ci puntano il dito contro e non ci tradiscono mai”.