Città del Vaticano , giovedì, 19. ottobre, 2023 18:00 (ACI Stampa).
La giornata di oggi si chiude con la preghiera per migranti e rifugiati, e con una intervento del Papa. E' il programma specifico del Sinodo che oggi ha visto ancora le "conversazioni nello Spirito" di cui si sa pochissimo. Non una riunione di vescovi comunque, dicono in molti, ma una riunione di battezzati. La sedia la centro è sempre quella del Papa. Sempre più una assemblea ecclesiale dove però si dovrebbe parlare anche di gerarchia. Ma tra sinodalità e gerarchia non c'è antitesi. Le strutture gerarchiche non hanno da temere da questo processo che inizia dall'ascolto, spiega un vescovo texano: noi non parliamo di sinodalità, ma viviamo la sinodalità.
E inoltre anche per il rapporto ufficio e ordine, dice il cardinale Michaël Czerny, si tratta di cose superate.
Oggi si è parlato forse anche di strutture e competenze e quindi anche di autorità. Ma come sempre su questo non trapela nulla. A parlare fuori dalla ufficialità sono essenzialmente coloro che cercano di alzare il livello della polemica. Molti che pure hanno opinioni critiche su alcuni temi preferiscono attendere l'appuntamento del 2024.
Ai giornalisti il cardinale Michaël Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha spiegato il senso della preghiera di questa sera, che ovviamente parte dal monumento che ad un lato di Piazza San Pietro.
L'ospite dagli Stati Uniti Daniel Ernest Flores, Vescovo di Brownsville in Texas ha raccontato la sua esperienza anche in questo caso legato al tema delle migrazioni. Nella sua diocesi il "cuore della gente è molto generoso" dice. Un impegno interreligioso spiega. Flores parla della collaborazione con i vescovi del Messico. E sul sinodo il texano dice che serve la conversione del cuore, necessaria per rispondere alla chiamata del Vangelo. Perché siamo tutti battezzati