Colombo , domenica, 3. gennaio, 2016 16:00 (ACI Stampa).
Con una solenne cerimonia lo scorso 27 dicembre, è stato aperto l’Istituto Culturale Benedetto XVI in Sri Lanka. Presenti alla cerimonia il Cardinal Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, che ha voluto fortemente il centro; il presidente dello Sri Lanka Maitrhipala Sirisena; e il Cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in quanto il centro è stato finanziato anche grazie ai proventi dell’8 per mille.
L’Istituto è situato a Bolawalana, in Negombo. Papa Francesco lo ha visitato brevemente e benedetto il 15 gennao 2015, al termine del suo viaggio apostolico in Sri Lanka.
L’edificio è stato dal 1948 al 1961 sede del “Catholic Teachers’ Training College”, uno dei più prestigiosi centri di formazione per formatori cattolici del Paese. Ma nel 1961, il governo prese in carico la gestione dell’Istituto, che fu chiuso nel 1990. La Chiesa Cattolica riottenne l’Istituto solo nel 2003.
Il Cardinal Malcolm Ranjith prese nel 2011 l’iniziativa di dare nuova vita all’istituto e decise nel 2013 di dare all’istituto il nome di Benedetto XVI. L’iniziativa stata lanciata con lo scopo di collaborare con tutte le altre istituzioni del Paese, di natura diversa, nel grande compito della ricostruzione nazionale dopo la terribile guerra civile.
La guerra è stata un fenomeno strisciante in Sri Lanka per decenni. Già nel 1956 si erano riscontrate le prime divisioni tra tamil e cingalesi, e – quando la maggioranza cingalese impose la propria lingua – i tamil furono espulsi dagli incarichi pubblici, e subirono varie discriminazioni, fino al massacro di 100 mila tamil che avvenne nel 1983. La reazione tamil ebbe luogo con la formazione delle “tigri”, e il Paese sprofondò in un conflitto molto cruento, finché il governo non intervenne militarmente nel 2009. La guerra è finita, ma la pace è ancora lontana, e la Chiesa cattolica, composta da srilankesi sia di etnia tamil che cingalese, è impegnata in prima linea nell'opera di pacificazione.