E' stato creato un cloud con credenziali che per alcuni non funzionavano e così il link è stato aperto per chi lo conosceva. Sul cloud ci sono le sintesi dei Circoli, non certo segreti, ma confidenziali. Per lavorare e discernere. A questo punto la segreteria del Sinodo ha deciso di rimette le password e mette a disposizione alcuni facilitatori per chi ha difficoltà. Perché la riservatezza è una caratteristica del Sinodo.
Enrique Alarcón García, Presidente di “Frater España - Fraternidad Cristiana de Personas con Discapacidad”, oltre alla sua gratitudine al Papa per essere stato nominato membro del Sinodo ha ricordato le tante difficoltà dei disabili anche per la frequenza religiosa. I disabili sono la più grande minoranza del mondo, dice, aggiungendo che non si può vivere di paternalismo. Una rivoluzione per i disabili che sono soggetti di evangelizzazione.
Suor Maria De Los Dolores Palencia Gómez, C.S.J. dal Messico, ha presieduto l'assemblea ieri, come Presidente delegato, prima volta per una donna. Si occupa di indigeni e migranti e parla di una esperienza profonda, seduta al tavolo del Papa, e definisce questo un "modus vivendi" per sempre. Le citazioni ricordano il post concilio Vaticano II, come se non fosse successo altro.
Mauro-Giuseppe Lepori, O. Cist., Abate generale dell’Ordine Cistercense è stato eletto dai Superiori generali e rappresenta la vita monastica. Dice che il lavoro del Sinodo ricorda le indicazioni di San Benedetto nel lavoro delle comunità per far rimanere sempre salva la comunione della Chiesa. Conversione all'ascolto quindi per il cistercense. Una fase di "cenacolo" per preparare uno spazio di ascolto dello Spirito Santo. Il metodo del "tavolo" rende la partecipazione più attiva, dice il monaco, per cercare una unità profonda oltre le idee che magari sono anche diverse. E tutti ricordano che di fatto i lavori sono solo a metà del cammino. Perché l'Assemblea ci sarà anche nel 2024.
E sulle domande spinose come il sacerdozio femminile Lepori risponde che non si parla di questo in particolare, ma semmai solo del ruolo femminile nella Chiesa, meglio non affrontare questo tema in modo "giornalistico" dice, ma in modo profondo. Tutto a partire da una coscienza ecclesiale globale, dice il monaco.
Curioso che ancora delle critiche e dei dubbi all'interno dell' Assemblea nessuno parli ai giornalisti. Secondo Paolo Rufini si affronta tutto con la comunione anche nelle diversità.
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