Gerusalemme , sabato, 14. ottobre, 2023 11:00 (ACI Stampa).
La nostra amata Terra Santa è cambiata radicalmente durante la scorsa settimana. Così i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme scrivono in un comunicato congiunto: "Le tensioni continuano a crescere e sempre più persone innocenti e vulnerabili stanno pagando il prezzo più alto".
Il testo parla della situazione a Gaza dove ci sono diverse realtà cristiane, della impossibilità di fuggire dalla guerra per la maggior parte di loro e aggiungono: "Chiediamo allo Stato di Israele, con il sostegno della comunità internazionale, di consentire che gli aiuti umanitari entrino a Gaza in modo che migliaia di civili innocenti possano ricevere cure mediche e beni di prima necessità".
E chiedono a "tutte le parti di ridurre l’escalation di questa guerra per salvare vite innocenti pur continuando a servire la causa della giustizia". L'appello è poi per la giornata di preghiera e digiuno di martedì 17 ottobre. "C’è ancora tempo per fermare l’odio".
Padre Gabriele Romananelli, parroco della parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza ricorda che a Gaza vivono solo 1017 cristiani. Molti di loro sono attualmente accolti dalla Chiesa, in particolare gli abitanti della zona di Rimal, che è stata sottoposta a violenti bombardamenti. Sono stato informato che quattro delle nostre famiglie cristiane hanno perso le loro case, ma vengono accolte in parrocchia dove ci sono scorte di acqua e accesso limitato all'elettricità durante il giorno, che dura per un breve periodo. Padre Gabriele racconta della sua telefonata con Papa Francesco: "ci ha esortato a non smettere di elevare le nostre preghiere a Dio Onnipotente e a offrire continuamente aiuto a chi ne ha bisogno. Ha detto che farà del suo meglio per porre fine a questa orribile guerra. Questo ha rinnovato la nostra speranza e la nostra fede che questa guerra finisca presto".
I cattolici nello stato di Israele sono circa 140 mila e la maggioranza sono al nord, in Galilea, ma di realtà cattoliche ce ne sono tante in tutta la Terra Santa, scuole, ospedali e case di accoglienza oltre alle parrocchie e ai luoghi di culto. Questo rende la situazione dei cristiani per un certo verso difficile, e per una altro aspetto anche buona per poter essere di sostegno alla popolazione civile di tutta l'area.