Padova , venerdì, 13. ottobre, 2023 16:00 (ACI Stampa).
il futuro San Pio X. Una data importante per un pontificato che ha lasciato una profonda impronta nella storia. Ma immaginiamo quel momento lontano, immaginiamo la sua emozione e le sue preoccupazioni. Quali pensieri avranno attraversato la sua mente, quali ricordi…avrà rivisto se stesso bambino mentre correva scalzo per le strade di campagna, a Riese, nella provincia di Treviso, dove era nato nel 1835.
Un ragazzino che percorreva ogni giorno il lungo tratto di strada per andare a scuola, povero ma felice, determinato, pervaso da amore e carità, che nella fede troverà la dimensione più completa. Povero sì, del resto diventerà il primo Pontefice della storia novecentesca di origine contadina, con una famiglia che conta ben dieci figli, con una formazione pastorale: non avrà alcun impegno presso la Curia né nell’attività diplomatica della Santa Sede. Alla morte del padre, avrebbe potuto prendere il suo posto di lavoro al Municipio - aveva 17 anni - ma la madre lo aiuta a seguire la sua vocazione, lavorando lei, notte giorno, per sbarcare il lunario. Anche quel volto, il volto di sua madre, la forza del suo amore, debbono essere tornati così vividi nel momento in cui il suo Giuseppe, dopo aver percorso una vita intera, da cappellano, parroco, direttore spirituale del Seminario, poi vescovo di Mantova, Patriarca di Venezia, infine eccolo a San Pietro, come vicario di Cristo in terra. Quel volto di madre gli sarà apparso, tra i mille altri che gli si affollano tutt’intorno, in una luce diversa, diffusa eppure limpida forte. La luce di quell’amore unico, con il suo calore che non si spegne mai.
Il suo sarà un papato molto intenso, variegato, di cui è stato emblema, in un certo senso, il famoso Catechismo che porta il suo nome, adottato in Italia, con la particolare struttura di “domande e risposte”, pensato proprio per le persone semplici.
Il nucleo centrale del suo pontificato è stata la sua preoccupazione di come vivere in una società dove si avvertiva, sempre di più, la crisi della fede. Un intento sigillato dal motto scelto per il suo Pontificato: Instaurare omnia in Christo, tratto dalla Lettera agli Efesini. E per quel che riguarda la sua esistenza umana, una chiave di interpretazione sta in quanto ha lasciato scritto nel suo testamento, in cui sostiene di essere “nato povero, vissuto povero e sicuro di morir poverissimo”.
Sono passati 120 anni dall’elezione e per questa occasione è stato fatto una sorta di regalo ai fedeli di quel Veneto in cui era nato il Pontefice e si è sviluppata la sua formazione. Le reliquie, dunque, possono tornare proprio nella terra natale per una “peregrinatio” che tocca le diocesi che hanno segnato la sua vita e il suo ministero: Treviso, nella cui provincia Giuseppe Sarto era nato, e dove era avvenuta l’ordinazione presbiterale e i primi passi del ministero ( e dove le reliquie sostano dal 6 al15 ottobre); Padova, dove il giovane Sarto è stato studente del seminario vescovile dal 1850 al 1858 (16-17 ottobre) e Venezia dove è stato patriarca dal 1893 al 1903 (17-22 ottobre) prima dell’elezione a papa con il nome di Pio X (1903-1914).