Città del Vaticano , domenica, 3. gennaio, 2016 12:15 (ACI Stampa).
Non fare entrare il male, ma spalancare la porta alla Parola di Dio. Papa Francesco parte dal Vangelo del giorno, il prologo del Vangelo di Giovanni, per chiedere ai cristiani di aprirsi alla Parola di Dio, anzi di incarnare il Vangelo quotidianamente per poterlo portare agli altri. Perché “la vocazione del cristiano è quella di donare agli altri Gesù”.
È la ricorrenza del Santissimo Nome di Gesù, e il Vangelo del giorno ripropone il Prologo del Vangelo di Giovanni, in cui – racconta il Papa – l’Evangelista “non nasconde la drammaticità della incarnazione, sottolineando che al dono d’amore di Dio fa riscontro la non accoglienza da parte degli uomini”.
Sottolinea il Papa: “La parola è la luce, eppure gli uomini hanno preferito le tenebre; la Parola venne tra i suoi, ma essi non l’hanno accolta. Hanno chiuso la porta in faccia a Gesù”. Si tratta – spiega Papa Francesco – del “mistero del male che insidia anche la nostra vita e che richiede da parte nostra vigilanza e attenzione perché non prevalga”.
Insomma, come dice il libro della Genesi, “il male è accovacciato davanti alla nostra porta”, e sarebbero “guai” se lo lasciassimo entrare, perché “sarebbe lui allora a chiudere la nostra porta a chiunque altro”. Siamo invece chiamati – esorta il Papa – “a spalancare la porta del nostro cuore alla Parola di Dio, per diventare così suoi figli”.
Papa Francesco nota che questo passo del Vangelo è stato già proclamato nel giorno di Natale, e chiosa che questo riproporre il brano di Giovanni rappresenta "l’invito della santa Madre Chiesa ad accogliere questa Parola di salvezza, questo mistero di luce. Se lo accogliamo, cresceremo nella conoscenza e nell’amore del Signore, impareremo ad essere misericordiosi come Lui.”