Tolentino , venerdì, 13. ottobre, 2023 9:00 (ACI Stampa).
Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, proclamata da papa Pio XI co-patrona delle missioni insieme a san Francesco Saverio, ha vissuto buona parte della sua breve e fragile vita (morì a 24 anni di tubercolosi) tra le mura di un monastero. Ma prima di iniziare il suo tempo di clausura, la santa di Lisieux, di cui domenica 1 ottobre si è celebrata la memoria liturgica, ebbe modo di attingere con il suo stile imparagonabile alle memorie apostoliche e martiriali della Chiesa di Roma.
Tra i numerosi pellegrinaggi organizzati per rendere omaggio a papa Leone XIII c’era anche quello promosso dalla diocesi francese di Coutances. Teresa Martin partecipò insieme al papà Louis e alla sorella Céline.
Teresa parte per Roma accarezzando un suo ‘piano’: se ne avrà occasione, vuole parlare con il papa e chiedere direttamente a lui il permesso di farsi carmelitana a quindici anni. Del resoconto del suo viaggio in Italia, riportato nel suo diario, ‘Storia di un’anima’, sono rimaste famose proprio le pagine in cui Teresa descrive l’incontro e il colloquio avuto con il papa.
Ma forse i particolari più suggestivi del racconto della santa sono quelli che descrivono il suo pellegrinaggio alle memorie cristiane disseminate a Roma: “Ah, che viaggio! Mi ha istruita di più da solo, che non i lunghi anni di studio… Ho visto cose bellissime, ho contemplato le meraviglie dell’arte e della religione, soprattutto ho camminato sulla terra stessa degli apostoli, la terra intrisa del sangue dei martiri, e l’anima mia si è dilatata a contatto con le cose sante”.
Questo è un passaggio dell’incontro avvenuto nell’ultimo sabato di settembre nel convento delle Carmelitane Scalze di Tolentino con p. Massimo Giustozzo, priore del santuario di Santa Rita da Cascia a Milano, che ha descritto le ultime ore della vita della santa di Lisieux: “Poi, verso le diciannove e qualche minuto, guardando il Crocifisso, le ultime parole: ‘Oh… l’amo!… Dio mio… Vi amo!’.