Città del Vaticano , giovedì, 12. ottobre, 2023 19:00 (ACI Stampa).
Questo pomeriggio il Sinodo si è preso una pausa e ha chiesto a tutti i membri di andare in pellegrinaggio. Un modo di fermarsi, riflettere, fare discernimento e portare avanti il percorso, una pausa lunga, di più dello “slot” di discernimento che c’è dopo ogni tre interventi. Il percorso si è snodato in due tappe: la Basilica di San Sebastiano e le Catacombe, riprendendo una tradizione che fu lanciata nientemeno che da San Filippo Neri.
Durante il pellegrinaggio, è stato letto un brano dal Vangelo di Marco, dalla confessione di Pietro all’insegnamento di Gesù sulla sequela. Nel libretto diffuso ai partecipanti del Sinodo è scritto che “è un percorso di fede quello che il Vangelo di Marco ci propone che anche noi siamo chiamati a ripercorrere”.
Nella “monizione introduttiva”, è stato chiesto di riportare alla memnte il percorso sinodale che si sta vivendo, perché “i luoghi che incontreremo sul nostro cammino ci richiamano alla radicalità della Sequela del Signore e rafforzano la nostra comunione con chi ci ha preceduto ‘nel segno della fede’, fino al dono della vita”.
Prosegue la monizione: “In questo luogo nel III sec. furino custodite, secondo la tradizione, le spoglie degli Apostoli Pietro e Paolo per salvarle dalla persecuzione: sulla fede degli Apostoli è fondata la Chiesa, per la medesima fede i martiri hanno donato la loro vita, nella stessa fede anche noi viviamo il percorso sinodale per annunciare oggi il Vangelo di Gesù”.
Il brano del Vangelo di Marco è quello in cui Gesù a Cesarea chiede ai discepoli la gente chi crede che lui sia, e poi quello in cui Pietro rimprovera Gesù perché questi parla del Figlio dell’Uomo che dovrà molto soffrire, e infine la parte in cui Gesù chiede di rinnegare se stessi per seguirlo.