Città del Vaticano , giovedì, 12. ottobre, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Mentre il Sinodo ha luogo, nel Dicastero per il Dialogo Interreligioso ci si è chiesti come questa esperienza sinodale può essere trasferita anche al rapporto con le altre religioni. E la risposta è contenuta nell’ultimo numero della rivista Pro Dialogo, edita proprio dal dicastero, dedicata al tema “Inclusione e solidarietà. Comprendere la solidarietà dal punto di vista di altri credenti”, che si pianificava anche di donare ai partecipanti al Sinodo.
Si tratta di un testo che raccoglie i contributi di vari esperti del dicastero sulle pratiche e le filosofie di alcune delle religioni più diffuse, individuando nei concetti di inclusione e solidarietà un punto di partenza imprescindibile da cui far partire, o proseguire, il dialogo.
Nell’introdurre il volume, il Cardinale Miguel Angel Ayuso, prefetto del dicastero, ha auspicato che il testo possa costituire “uno strumento efficace per suscitare l’interesse generale e promuovere il dialogo e la cooperazione a livello interculturale e interreligioso”.
In che modo le grandi tradizioni religiose affrontano i temi? L’induismo ha il concetto di Loksam graha, e– si legge in uno dei saggi della rivista – “i leader che abbracciano quella nozione hanno un più ampio senso di comunità”, e ritengono che “non c’è una soluzione universale, perché le circostanze non sono inerentemente buone o cattive”.
Il Buddhismo Teravada ha “una ricca storia di promozione di inclusione e solidarietà, e può servire da modello per altre religioni”, si legge nella rivista del dicastero. Un altro saggio mostra grande apprezzamento per il lavoro dell’ebraismo, perché “molte comunità ebraiche hanno messo in campo un lavoro incredibile nel costruire la loro capacità di inclusione e solidarietà”.