Valencia , giovedì, 7. gennaio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Da febbraio, una comunità di Taizé sarà paerta a Cuba. Lo ha annunciato Frere Alois durante il 38esimo incontro europeo della Comunità, che si è tenuto a Valencia e si è concluso negli scorsi giorni. L’apertura di una comunità ecumenica a Cuba racconta del fervore religioso che si vive en la isla dalla distensione dei rapporti con gli Stati Uniti. Ma anche della necessità, per il movimento religioso, di rafforzarsi e creare un tessuto sociale prima degli inevitabili cambiamenti che seguiranno alla distensione.
Sono stati in 30 mila a partecipare all’incontro europeo della Comunità di Taizé. Fondata da Frere Roger Schutz nel 1940, la Comunità nel corso degli anni è diventata punto di riferimento dei giovani e del cammino ecumenico. Dal grande fervore culturale ne sono venuti anche canoni musicali, cantati come accompagnamento di riflessione e preghiera nelle chiese di tutto il mondo. Uno di questi “canoni”, “Misericordias domini”, è stata eseguita l’8 dicembre in piazza San Pietro, durante la celebrazione per l’apertura della Porta Santa, mentre Papa Francesco si recava dall’altare all’atrio della Basilica.
L’incontro europeo si è tenuto a Valencia , in Spagna, dal 28 dicembre all’1 gennaio. Delle 30 mila persone giunte, più della metà venivano da fuori della Spagna, e sono state accolte in migliaia di famiglie valenciane in collaborazione con circa 200 parrocchie e diocesi.
Frere Alois ha sempre diretto le meditazioni, e ha delineato “Cinque proposte sulla misericordia”, vale a dire il piano di riflessione ed azione per i prossimi tre anni della comunità. Le cinque proposte sono: “Confidiamo in Dio che è misericordia”; “Perdonare ancora una volta”; “avviciniamoci, da soli o con altri, a una situazione di soffererenza”; “Ampliare la misericordia alle sue dimensioni sociali”; e “Misericordia per tutta la creazione”.
Durante, le giornate dell’incontro, Frere Alois ha espresso il suo desiderio che l’incontro a Valencia sia parte “della costruzione dell’Europa in tutta la sua meravigliosa diversità, in questo momento in cui si corre il rischio che l’Europa sia messa in dubbio”. L’auspicio è di creare “una Europa i cui popoli siano uniti tra loro e solidali con gli altri continenti”.