Ruffini continua - con una sua scaletta - raccontando i temi e gli argomenti di queste ultime 24 ore. “Tutti hanno sottolineato il clima fraterno e sono nate amicizie ai circoli, perché il punto è cosa serve alla Chiesa? Ci sono difficoltà, ma molte barriere cadranno e nella preghiera matura la radicalità del Vangelo. Il dialogo è occasione di incontro. In molti interventi si è insistito sul punto la Chiesa come famiglia, l’importanza della condivisione, la sinodalità fa parte del DNA della Chiesa. Molti interventi hanno ripreso la citazione di Benedetto XVI, è necessaria una comunità attrattiva, gioiosa. Abbiamo parlato anche del tema della migrazione e dell’accompagnamento dei migranti. Si è anche parlato del ruolo della donna nei processi decisionali della Chiesa”, aggiunge Ruffini.
Si è anche discusso del fatto che la parola comunione per molti sia migliore di sinodalità, anche nelle varie traduzioni. E qualcuno ha consigliato di rivedere il diritto e la struttura della Chiesa. Un altro argomento è stato risvegliare il sacerdozio quaresimale. La Chiesa è Sinodo, la Chiesa che cammina e partecipa alla natura di Dio, è Cristo il Cammino. I pastori devono avere volto umano per arrivare ai cuori del mondo tutto. Questi altri argomenti dei circoli minori raccolti dal Prefetto.
Sheila Leo Leocádia Pires, dell'Ufficio comunicazioni della Conferenza episcopale cattolica del Sudafrica, anche lei intervenuta al briefing, consegna la sua testimonianza. “Oggi c’è stata la condivisione dei diversi gruppi e ora l’atmosfera è sinodale, stiamo davvero condividendo. Siamo davvero un insieme di culture diverse, c’è uno spirito di fratellanza e il desiderio di compiere un cammino insieme. Ci sono ancora tanti gruppi che devono condividere ciò di cui hanno parlato. Le sessioni questa mattina sono state aperte dalle religiose, questo per dimostrare l’inclusività. Durante la pausa della preghiera noi riflettiamo su ciò che hanno detto gli altri, quindi ci sono anche momenti di ascolto e discernimento. Siamo entrati in questa atmosfera di gioia sinodale”, sottolinea la Pires.
Oggi pomeriggio il Papa ha desiderato consegnare ai membri del Sinodo un nuovo testo a sua firma, "Santi, non mondani. La grazia di Dio ci salva dalla corruzione interiore" (Libreria Editrice Vaticana, in libreria da oggi). Ai partecipanti al Sinodo è stato consegnato il libro in lingua italiana (in formato cartaceo), in lingua spagnola e inglese (in formato digitale).
La Lev in un comunicato stampa precisa che questo testo raccoglie due interventi di Papa Francesco pubblicati in momenti e frangenti diversi: un articolo risalente al 1991, dal titolo originario Corrupción
y pecado (Corruzione e peccato), poi ripubblicato nel 2005 a firma del cardinal Jorge Mario Bergoglio quando era arcivescovo di Buenos Aires; in secondo luogo, la Lettera ai sacerdoti della diocesi di Roma, diffusa lo scorso 5 agosto.
L'introduzione è inedita. E Papa Francesco spiega: "La
preoccupazione, che sento come una chiamata forte di Dio a tutta la Chiesa, a restare vigilanti e lottare, con la forza della preghiera, contro ogni cedimento alla mondanità spirituale". "Questa lotta ha un nome: si chiama santità. La santità non è uno stato di beatitudine rag- giunto una volta per sempre, è invece l’incessante, instancabile desiderio di restare attaccati alla croce di Gesù, lasciandoci plasmare dalla logica che viene dal dono di sé e dal resistere a chi, il nemico, ci lusinga instillandoci la convinzione della nostra autosufficienza", aggiunge il Papa sempre nell'Introduzione.
Resa nota ieri anche la Lettera del Vescovo di Assisi al Segretario Generale e ai membri dell'assemblea sinodale. Monsignor Sorrentino invita i partecipanti ai lavori sinodali a visitare Assisi e a passare dalla Porta da cui san Francesco entrò ricco e uscì povero.
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