Città del Vaticano , giovedì, 5. ottobre, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Un piano per “affrontare l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina e la minaccia di uno scisma nel corpo della Chiesa ortodossa” è stato delineato dal Patriarca greco-ortodosso Teofilo di Gerusalemme, che ha parlato dell’iniziativa anche a Papa Francesco nell’udienza privata avuta con lui lo scorso 29 settembre.
Dopo quello che nel mondo ortodosso è stato chiamato “fiasco di Amman”, ovvero l’incontro di tutti i primati ortodossi pensato a febbraio 2020 che è diventato un incontro fraterno di una minoranza di primati, il patriarcato di Gerusalemme sta ora preparando una nuova soluzione.
Teofilo III è stato in Vaticano il 29 settembre, arrivato per partecipare al Concistoro del 30 settembre durante il quale Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, è stato creato cardinale.
Nell’occasione, Teofilo III ha anche pronunciato un discorso, in cui ha sottolineato le “profonde sfide e difficoltà” che si vivono in Terrasanta, perché “mentre la maggioranza di ebrei, cristiani e musulmani” che vivono lì riconoscono la “realtà multi etnica, multi culturale e multi religiosa della regione”, in anni recenti “abbiamo visto la crescita di gruppi radicali israeliani che lavorano in maniera sistematica per mettere a rischio il legittimo status quo e dare nuova forma alla vita comune”, cosa che ha portato a “crimini di odio, l’acquisizione illegale e sottobanco di proprietà storicamente cristiane in luoghi strategici, vandalismi e profanazione di edifici ecclesiastici e luoghi santi e una crescente pressione a vari livelli”.
Il Patriarca Teofilo ha lodato il lavoro del Patriarca Pizzaballa, e apprezzato il “continuo supporto per una vitale e vibrante presenza in Medio Oriente”, e poi messo in luce che il Patriarcato Ortodosso di Gerusalemme, come “madre di tutte le Chiese” ha “una speciale preoccupazione per l’unità dei cristiani in generale, e specialmente delle Chiese ortodosse nel mondo”, e per questo “l’attuale conflitto in Russia e Ucraina e la minaccia di scisma nel corpo della Chiesa Ortodossa sono temi di profondo dolore non solo per noi cristiani ortodossi, ma per l’intero mondo cristiano e per le persone di buona volontà”.