Zagabria , lunedì, 2. ottobre, 2023 16:00 (ACI Stampa).
Una Messa nel santuario di Santa Marija Bistrica, dove una pioggia di petali di rose è stata diffusa in suo onore su iniziativa della rivista cattolica Glas Koncila, che celebra anche i sessanta anni dalla sua fondazione. E una Messa a Zagabria, la città di cui fu arcivescovo, e dove fu processato in maniera ingiuriosa. Il 3 ottobre 1998, 25 anni fa, il Cardinale Alojzije Stepinac veniva beatificato da San Giovanni Paolo II. Le celebrazioni in Croazia, dove non ci sono dubbi sulla sua santità, non potevano che essere grandi e importanti.
Così importante che il Cardinale Bozanic, che nel 1998 aveva appena assunto l’incarico di arcivescovo di Zagabria, ha rinunciato a partecipare al Concistoro per essere presente alle celebrazioni. Fu lui a salutare San Giovanni Paolo II all’inizio della Messa di beatificazione. E sempre lui ha portato in questi anni avanti la causa di canonizzazione del Beato Stepinac, raccogliendo documenti, cercando di rompere l’interpretazione dei serbi ortodossi che lo consideravano vicino agli Ustascia nazisti e dunque non degno di essere beatificato, e che hanno fatto una pressione tale che il Papa ha deciso di stabilire una commissione storica congiunta cattolico-ortodossa. Commissione che, nemmeno a dirlo, non ha raggiunto un risultato unanime, e così la canonizzazione, con tanto di miracolo già riconosciuto e processo ormai terminato, non va avanti.
In una intervista a Glas Koncila a margine delle celebrazioni nel santuario di Marija Bistrica, il cardinale Bozanic ha definito la beatificazione del Cardinale Stepinac come “necessaria per noi come Chiesa e come nazione”, diventando “bussola per le nostre azioni”.
Il Cardinale Bozanic ricorda il momento della beatificazione come “un dono” che ha segnato anche il suo ministero episcopale, ricorda la “travolgente esperienza di gioia del popolo riunito”, sottolinea che il Cardinale Stepinac “portò nel suo cuore l’intera nazione sia nel servizio attivo che durante la prigionia”.
L’arcivescovo emerito di Zagabria ha detto che il Cardinale Stepinac è “forza e sostegno, perché testimone di speranza” per la nazione croata, che – diceva il Cardinale Tauran – non è vista di buon occhio da molti perché è “una società a maggioranza cattolica”.