Roma , lunedì, 2. ottobre, 2023 14:00 (ACI Stampa).
Quest’anno è molto particolare per la figura di San Francesco d’Assisi. Proprio il 4 ottobre 2023 sarà infatti resa nota l’esortazione Apostolica di Papa Francesco “Laudate Deum”, ispirata a San Francesco per la cura della nostra Casa Comune. Una sorta di secondo documento sulla scia della Laudato Sì, la prima del Pontefice sulle orme del poverello di Assisi. E quest’anno il 4 ottobre sarà di nuovo festa per San Francesco d’Assisi a Trastevere. Con un programma che si rinnova ogni periodo.
Il titolo per il Santuario Parrocchiale San Francesco di Assisi a Roma è San Francesco, “uomo di speranza”. La novena di preparazione è iniziata il 25 settembre e ci sarà una Messa con una riflessione francescana presieduta dai parroci della III Prefettura e i Padre Guardiani dei Conventi di Roma, fino al 2 ottobre, tutti i giorni alle 18.30. Domani 2 ottobre ci sarà Fr. Giancarlo Sboarina, guardiano della Cappellania dell’Ospedale Gemelli.
La Chiesa barocca trasteverina custodisce, in un angolo di semplicità, la cella, oggi Santuario, dove San Francesco fu accolto durante le giornate romane di visite papali.
Il programma delle celebrazioni dedicate al poverello di Assisi continua martedì 3 ottobre, con il Transito di San Francesco. Alle 17.15 il Santo Rosario meditato con gli Scritti di S. Francesco, alle 18 i Vespri Solenni, alle 18.30 la Santa Messa e Transito presieduti da S.E Ernest Simoni, Cardinale Diacono di S.Maria della Scala.
Il nuovo parroco, Fr. Paolo Maiello, commenta ad ACI stampa l’emozione per questa festa imminente. “Come da tradizione anche quest’anno la nostra Comunità parrocchiale è in festa per celebrare con gioia ed entusiasmo “il poverello d’Assisi”, che proprio in questo luogo, Ripa, dimorò durante le sue visite al Papa tra il 1209 e il 1223, grazie all’interessamento di Giacoma de Settesoli. Dopo la pandemia ci troviamo in un momento della storia molto delicato e difficile, un tempo di incertezze e di precarietà, dal punto di vista economico, sociale e di salute. La Chiesa proprio per questo ci chiede di metterci in ascolto gli uni degli altri in stile sinodale, fatto di accoglienza reciproca e di solidarietà fraterna”, dice il parroco.