Sacrofano (RM) , domenica, 1. ottobre, 2023 20:00 (ACI Stampa).
Il ritiro dei partecipanti al Sinodo è cominciato con due meditazioni del teologo domenicano Timothy Radcliffe, i Vespri, una Messa. Il tutto per portare i partecipanti al Sinodo al mettersi in ascolto dello Spirito Santo, secondo quel metodo dell’ascolto dello Spirito e del discernimento che dovrebbe essere cruciale nello svolgersi dei lavori.
Padre Radcliffe ha fatto due meditazioni brevi, concrete, costellate di esperienze personali da missionario e in viaggio per i luoghi domenicani e da citazioni di missionari, teologi, ma anche poeti. Ha detto, sin dall’inizio, di comprendere le tensioni ed i timori per il Sinodo, ha messo in luce anche la paura dello scisma che alberga in molti, ma ha notato anche c’è una paura opposta, perché “durante il nostro percorso sinodale, possiamo preoccuparci di non aver raggiunto niente”.
Anzi – aggiunge – “i media decideranno probabilmente che è stata tutta una perdita di tempo, solo parole”, andranno in cerca di “alcune decisioni forti da fare in quattro o cinque temi chiave”. Ma, aggiunge padre Radcliffe, i discepoli del Sinodo di Gerusalemme non sembravano aver raggiunto alcunché. Hanno persino tentato di fermare il cieco Bartimeo dall’essere curato. Sembravano inutili”.
Padre Radcliffe nota anche che “possiamo essere divisi in speranze differenti, ma se ascoltiamo il Signore e ci ascoltiamo tra noi, cercando di comprendere la sua volontà per la sua Chiesa e il mondo, dovremo essere uniti per una speranza che trascende i nostri disaccordi”.
Nella seconda meditazione, padre Radcliffe ha affrontato proprio il tema delle tensioni, e ha offerto l’immagine della Chiesa come una nostra “casa comune”. Un tema che deve essere rinnovato in un mondo che “soffre in una crisi di mancanza di casa”, perché stiamo “consumando la nostra casa planetaria”, ma allo stesso tempo ci sono 350 milioni di persone in movimento, “scappando da guerra e violenza”, e nessuno di loro “può essere a casa se non lo saranno”, perché anche nella nazioni più ricche “milioni vivono nelle strade, i giovani non riescono a trovare case”.