Roma , mercoledì, 27. settembre, 2023 18:00 (ACI Stampa).
“Il turista è particolarmente sensibile a come viene accolto. Egli percepisce subito lo stile familiare di quanti lo attendono, sa distinguere dalla formale accoglienza spesso distaccata di chi lo considera solamente un cliente. In un contesto culturale dove si eccede nell’indifferenza, è decisivo che i cristiani siano testimoni di un’accoglienza che ponga a proprio agio la persona e le faccia sperimentare la fraternità. Intrattenersi a dialogare, interessarsi perché la vacanza sia esperienza di pace, agevolare le forme affinché si abbia tra le mani il Vangelo o letture che risvegliano l’interesse per la preghiera e la spiritualità, sono alcuni segni per dare senso al tempo della vacanza”.
Partendo da questo passo del messaggio, che mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, ha inviato in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, che si celebra oggi mercoledì 27 settembre, dal titolo ‘Turismo e investimenti verdi’, proposto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, abbiamo chiesto a Fabio Rocchi, presidente nazionale dell’associazione ‘Ospitalità Religiosa Italiana’, di raccontarci per quale motivo il turismo è compatibile con gli investimenti ‘verdi’:
“Il turismo, oltre a rappresentare vacanza e relax, significa avere la possibilità di tornare in contatto con la Natura, finalmente fuori dallo stress e dai mille impegni da rincorrere, che spesso non ci consentono neanche di alzare gli occhi per guardarci intorno. Possiamo quindi tornare a scoprire l’ambiente così come è stato creato. Questo contatto ritrovato ci stimola in modo naturale ad un rispetto di ciò che appare ai nostri occhi. Ma la domanda viene subito dopo: quanto durerà tutto ciò? La fragilità sostanziale di ciò che vediamo impone alle nostre coscienze una scelta a tutto campo per difendere ciò che oggi è nelle nostre mani. Per questo il turismo non solo ha l’obbligo morale di cercare ogni soluzione possibile ma, anzi, deve diventare il traino per far conoscere ad ogni occhio umano il ‘perché’ di quei tanti piccoli sacrifici che le scelte ‘green’ ci impongono!”
In quale modo il turismo religioso tutela il Creato?
“Le strutture religiose di ospitalità (gestite da ordini, congregazioni, diocesi, parrocchie ed associazioni) sono da sempre in prima linea su questo fronte, seguendo l’esempio di san Francesco. Non quindi solo un obbligo morale nei confronti del Creato, ma la consapevolezza di esserne parte (non dominante) pur con il potere di determinarne il destino. Una responsabilità enorme di cui le comunità religiose si fanno carico ogni giorno per ringraziare di un dono così grande e prezioso ricevuto”.