Città del Vaticano , sabato, 23. settembre, 2023 21:40 (ACI Stampa).
Nel faccia a faccia con il presidente francese Emmanuel Macron questa mattina, Papa Francesco non ha parlato della legge dell’eutanasia che il Parlamento francese si appresta a far votare, anzi che sarebbe già stata votata se non ci fosse la visita del Papa. Ma sì, il Papa ne ha parlato con Macron in precedenza, quando il presidente era stato in Vaticano il 24 ottobre 2022 e la legge era ancora in discussione, e gli aveva detto chiaramente: “Con la vita non si gioca”.
Lo rivela Papa Francesco, stimolato dalle domande dei giornalisti in volo di ritorno da Marsiglia. Tre sole domande – il volo è poco meno di due ore – ma diversi i temi: l’eutanasia è la questione in Francia, e vede i vescovi in prima linea, ed è forse il tema più nuovo. Il Papa ha parlato però anche di migrazioni, dicendo che il suo impegno di dieci anni iniziato a Lampedusa “non ha fallito”, perché ora “c’è più consapevolezza”. Ha detto che “c’è un po’ di frustrazione” per le difficoltà nel mediare una pace in Ucraina, e sottolineato come sarà il popolo ucraino a pagare anche le marce indietro negli aiuti. Ha messo in luce la bellezza del modello di integrazione di Marsiglia, un vero mosaico, un “Porto che è un messaggio”
Andiamo con ordine. Prima di tutto, la questione migranti. Il primo viaggio del Papa, dieci anni fa, fu proprio a Lampedusa. Se dopo dieci anni si deve ripetere lo stesso messaggio, allora il Papa ha fallito?
No, risponde Francesco, piuttosto si è proceduto lentamente e oggi almeno “c’è coscienza del problema migratorio”. Ci sono casi, aggiunge, che sono “brutti, dove i migranti sono mandati indietro come palline da ping pong e finiscono nei lager, finiscono peggio di prima”. I migranti “soffrono non solo perché hanno bisogno di uscire, ma soffrono perché è un regno del terrore. Sono schiavi”.
Papa Francesco ribadisce che i migranti vanno “accolti, accompagnati, promossi e integrati”, se non possono essere integrati nel Paese di arrivo, siano integrati in quello da cui provengono per non farli cadere nelle mani dei trafficanti. A questo proposito, il Papa ricorda di aver invitato al Sinodo Luca Casarini, l’attivista no global ora a capo di SOS Mediteranée, e lascia intendere che vuole che questa voce sia rappresentata al Sinodo, anche perché “ora le cose sono migliorate, ma prima le cose non si sapevano, non dicevano la verità”, e allora “questa chiamata è come un grido: stiamo attenti, facciamo qualcosa”.