Kiev , giovedì, 21. settembre, 2023 18:00 (ACI Stampa).
La cattedrale di Santa Sofia di Kyiv e il centro medievale di Lviv (Leopoli) sono stati inclusi lo scorso venerdì tra i siti del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e considerati in pericolo. Non si tratta di una decisione che include un meccanismo coercitivo. Tuttavia, la formale protezione internazionale potrebbe proteggere i siti dai possibili attacchi dei russi.
La Cattedrale di Santa Sofia è considerata la chiesa madre di ortodossi e greco cattolici ucraini, ma già dal tempo sovietico era stata trasformata in un Museo e usata raramente per le funzioni liturgiche. Il centro medievale di Leopoli racconta la storia di quel territorio, nella parte occidentale dell’Ucraina, che porta con sé una grande eredità.
Nessuno dei due siti ha subito esplicitamente attacchi durante l’aggressione su larga scala della Russia sull’Ucraina. A Lviv, e in generale nella parte ovest dell’Ucraina, gli attacchi sono arrivati solo sotto forma di droni occasionali, mentre gli attacchi sulla capitale Kyiv non hanno mai posto Santa Sofia come un possibile obiettivo.
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha comunque deciso di dichiarare i due siti in pericolo nella sua 45esima sessione, in corso in Arabia Saudita. Anastasia Bondar, viceministro della cultura ucraina, ha affermato che l’Ucraina è “molto felice di avere una storia e una cultura molto ricca e ci teniamo a dire che è una storia di mille anni e vogliamo preservarla per le generazioni future”.
La cattedrale di Santa Sofia, con la sua cupola dorata, fu costruita nell’XI secolo nel cuore di Kyiv. Il modello era quello della cattedrale di Santa Sofia a Istanbul. La cattedrale ucraina, ora museo, include una grande collezione di mosaici e affreschi.