Città del Vaticano , mercoledì, 20. settembre, 2023 9:19 (ACI Stampa).
I padri comboniani sono nei posti più impervi del mondo, dall’Africa ai Paesi arabi, mossi da una grande voglia evangelizzatrice. È la stessa voglia che ispirò Daniele Comboni, loro fondatore, missionario instancabile, innamorato dell’Africa, per cui coniò il motto “Salvare l’Africa con l’Africa”, spinto da uno zelo missionario che lo portò a combattere la schiavitù nel continente. È a lui che Papa Francesco dedica l’udienza generale di oggi.
C’è quasi pioggia a Roma, in una giornata uggiosa. Piazza San Pietro, però, vede la consueta partecipazione dei fedeli, nonostante il traffico e le scomodità causate dai lavori per il Giubileo 2025.
Papa Francesco ricorda l’amore di San Daniele Comboni per l’Africa. Diceva alle popolazioni africane: “Il più felice dei miei giorni sarà quello in cui potrò dare la vita per voi”. E lo affermava, nota Papa Francesco, “in un contesto caratterizzato dall’orrore della schiavitù, di cui era testimone. La schiavitù ‘cosifica’ l’uomo, il cui valore si riduce all’essere utile a qualcuno o a qualcosa”.
Il Papa ricorda che “Comboni, alla luce di Cristo, prese consapevolezza del male della schiavitù; capì, inoltre, che la schiavitù sociale si radica in una schiavitù più profonda, quella del cuore, quella del peccato, dalla quale il Signore ci libera”.
Papa Francesco esorta “da cristiani” a combattere contro ogni forma di schiavitù, lamenta che “la schiavitù, così come il colonialismo, non è un ricordo del passato”, e tuttora in Africa ci sono “molti conflitti”, il colonialismo economico che si è diffuso dopo quello politico, e il mondo sviluppato “chiude gli occhi” su questo dramma.