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Papa Francesco a Marsiglia, una intensa giornata e mezzo

Le cinque sponde del Mediterraneo. Le questioni di migranti e accoglienza, I recenti disastri ambientali. Tutti i temi del viaggio di Papa Francesco e Marsiglia

Viaggio del Papa a Marsiglia | Una immagine di Marsiglia con il logo del viaggio papale | France Catholique Viaggio del Papa a Marsiglia | Una immagine di Marsiglia con il logo del viaggio papale | France Catholique

Un giorno e mezzo a Marsiglia, lo sguardo a migranti e navigatori, ma anche alle persone svantaggiate e al dialogo ecumenico. Papa Francesco parte per Marsiglia il 22 settembre e ritorna la sera del 23, per il suo secondo viaggio in territorio francese, ma non in Francia. La prima volta, fu nel 2014 per andare a Strasburgo e incontrare il Consiglio d’Europa e il Parlamento Europeo. Ora, va a Marsiglia, per conclude i Rencontreés Mediterraneés, la prima edizione non italiano delle giornate “Mediterraneo Frontiera di Pace” pensate dalla Conferenza Episcopale Italiana e celebrate nel 2020 a Bari e nel 2022 a Firenze.

Si va a Marsiglia, la più grande delle città al Sud della Francia. È la città che accolse, secondo tradizione, Marta, Maria e Lazzaro, ed è un crocevia di culture, lì dove Notre Dame de la Garde accoglie marinai e rifugiati, dove si respira il romanticismo del Conte di Montecristo con la veduta dello Chateuau d’If ma anche la religiosità degli Oblati di Maria, nati su intuizione del figlio della città Eugene de Mazenod.

Francesco è il primo Papa a visitare Marsiglia dal 1533, anno in cui Papa Clemente VII, al secolo Giulio de’ Medici, arrivò nella città focese per il matrimonio del figlio di re Francesco I, il futuro re Enrico II, con sua nipote, Caterina de’ Medici.

I Recontrées Mediterranées vengono conclusi da Papa Francesco, ma si svolgono lungo tutto il corso della settimana, insieme ad un Festival del Mediterraneo che conta circa 100 eventi. L’obiettivo è parlare dei mali comuni a tutte le terre affacciate sul Mediterraneo, nelle sue cinque sponde di Nordafrica, Mare Nero, Mare Egeo, Balcani ed Europa Latina.

Vari i temi: l’ecologia – e i disastri del terremoto in Marocco e dell’alluvione in Libia sono molto vicini -  alla memoria, le migrazioni, il dialogo ecumenico. Nella preghiera ecumenica, ci dovrebbe essere il metropolita di Odessa, ma non si sa se ci sarà il parroco della chiesa ortodossa russa di Marsiglia.

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Capitolo incontri istituzionali: Papa Francesco sarà accolto da Elisabeth Borne, primo ministro, e avrà anche un incontro con il presidente Emmanuel Macron, che sarà presente alla Messa del 23 settembre – scelta che ha creato alcune polemiche in Francia.

Oltre alla preghiera a Notre Dame de la Garde, ci sarà anche un incontro, il 23 settembre, con alcune persone in situazione di disagio economico, che non sarà più nell’arcivescovado ma nelle scuole di Madre Teresa. Sempre il 23, la conclusione degli Incontri del Mediterraneo, e la Messa finale al Velodrome.

Nel seguito papale non ci sarà l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, impegnato a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ma ci sarà ovviamente il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e l’arcivescovo Edgar Pena Parra, sostituto.

Nel seguito sarà incluso anche il Cardinale Miguel Angel Ayuso, prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso e coinvolto nell’incontro tra le confessioni religiose del Mediterraneo, il Cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, cruciale per i temi trattati, e il Cardinale Dominique Mamberti, prefetto della Segnatura Apostolica, per la nazionalità francese. Ci sarà anche l’arcivescovo Prevost, cardinale preconizzato, prefetto del Dicastero per i Vescovi.