Roma , sabato, 16. settembre, 2023 10:00 (ACI Stampa).
I ragazzi e i giovani italiani in questi giorni hanno fatto rientro a scuola. A loro i vescovi italiani hanno voluto rivolgere un saluto attraverso messaggi o con la loro presenza all’inaugurazione dell’anno scolastico.
Prima di evidenziare alcune parole rivolte agli studenti dai presuli ricordiamo che domani si celebra la Giornata nazionale per il Sostentamento del Clero. Sono circa 32 mila in Italia i sacerdoti che – come evidenziato da Papa Francesco – si dedicano agli altri. Non solo ai più abbandonati ma ad ognuno di noi. Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le nostre difficoltà. La Giornata, che si celebra domani in tutte le parrocchie vuole richiamare l’attenzione sulla missione di questo sacerdoti. Una Giornata che permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anticrisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali.
Ma anche una occasione di sensibilizzazione sulle offerte deducibili. Uno strumento di grande valore come spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico della Cei Massimo Monzio Compagnoni: “non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti, ma un’opportunità per ricordare che fin dalle origini le comunità si sono fatte carico di sostenere la Chiesa e questo dovrebbe, ancora oggi, essere il principio di base che spinge a farsi carico del sostentamento dei sacerdoti. Come allora l’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle loro necessità è vitale. Le offerte da sempre, quindi, costituiscono un mezzo per sostenere tutti i sacerdoti, dal proprio parroco al più lontano. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti”.
Ritornando all’inizio dell’anno scolastico nella diocesi di Roma lo scorso 13 settembre il vescovo ausiliare, Daniele Salera ha partecipato all’inaugurazione dell’anno scolastico all’istituto comprensivo paritario “Zaveria Cassia”. Anche il vescovo di Lamezia Terme, Serafino Parisi ha partecipato all’inaugurazione dell’anno scolastico al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” della città. “In un paese mi preoccupa più la chiusura di una scuola che la chiusura di una parrocchia”, ha detto Parisi. Una provocazione “in linea con la grande importanza che noi attribuiamo al ruolo formativo, educativo, determinante sul piano culturale e sociale, della scuola e questa scuola vorremmo davvero accoglierla e viverla dappertutto”. “Come Vescovi di tutta Italia – ha aggiunto Parisi -, da un versante diverso e dentro un orizzonte comune, che riguarda, non solo la sfera religiosa, ma anche civile, culturale, sociale, ci stiamo ponendo il problema delle aree interne. Questo discorso, un po’ stride con il cosiddetto dimensionamento scolastico, almeno alcune forme, diciamo così, algide di dimensionamento scolastico che non tengono conto, magari, del contesto sociale ed anche orografico di alcuni paesi dove si taglia e si toglie una scuola che è un presidio, una istituzione che addirittura potrebbe compromettere il futuro culturale e sociale di quel posto”. Da qui la sollecitazione a “ragionare insieme” e l’augurio “che sia davvero un inizio di novità per questa nostra terra”.
Agli alunni e studenti pugliesi si è rivolta l’intera conferenza episcopale regionale con l’augurio che “la scuola illumini gli occhi del vostro cuore perché siate cittadini ‘sovrani’” come diceva don Lorenzo Milani, capaci di “sovvertire l’indifferenza e la rassegnazione, non delegando ciò che vi appartiene, per stare insieme agli altri in modo responsabile e costruttivo”. I vescovi della Puglia chiedono ai ragazzi e ai giovani studenti di “non permettere mai ad alcuno di spegnere la luce della speranza nella vostra vita!”. E poi un accenno ai problemi “che non dimentichiamo” e che “mortificano la scuola: bullismo, conflitto educativo, dispersione scolastica, precarietà degli insegnanti, strutture non idonee. Tuttavia, crediamo fortemente nelle vostre potenzialità e nel vostro desiderio di una scuola che non si limita a trasmettere conoscenze e nozioni”.