Roma , domenica, 17. settembre, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Domenica scorsa abbiamo meditato, aiutati dalle parole di Gesù, sulla condotta da tenere nei confronti dei fratelli che commettono il peccato. Oggi è san Pietro che pone a Cristo un caso ben preciso: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Alla base di questa domanda sta una questione molto concreta e cioè come comportarci quando il fratello ci fa del male. Nella parola “fratello” sono inclusi innanzitutto i membri della comunità cristiana, ma alla luce dell’universalità del messaggio di Cristo, essa comprende tutti gli uomini.
L’istinto spontaneo che nasce nel cuore dell’uomo nei confronti del male ricevuto è quello di ricambiare. Pietro sa bene che questa propensione naturale alla vendetta rende molto difficile il perdono e, con la vivacità e la franchezza che lo caratterizzano, sottolinea che a tutto c’è un limite e, pertanto, proponendo di perdonate sette volte consecutive a chi ti fa del male si considera molto generoso. Ma, una volta ancora, Gesù mette in crisi tutti i nostri schemi mentali e le nostre visioni umane e invita a un perdono senza misura: bisogna perdonare sempre perché solo il perdono senza limiti assomiglia al perdono di Dio che in Cristo ha avuto pietà dell’umanità e ha perdonato tutte le sue colpe. L’atteggiamento da assumere, dunque, è un perdono senza limiti.
Infatti, Gesù, l’innocente che non ha conosciuto alcuna colpa, mentre veniva torturato, insultato, condannato ingiustamente e crocifisso ha perdonato i suoi carnefici: Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno (Lc. 23.33). Il perdono del Signore è il motivo e la misura del perdono senza misura. La misericordia ed il perdono costituiscono senza alcun dubbio una delle novità portate da Gesù nel mondo. Tutte le religioni e anche tutti i movimenti politici lottano contro il male e hanno compassione per coloro che soffrono…ma prendono le distanze da coloro che “fanno il male”. Per un cristiano non è così. L’amore all’interno della comunità deve essere modellato sull’amore di Cristo che ci ha amato così come siamo, per primo, e il suo amore, se accolto guarisce e risana, la nostra vita.
Non è facile perdonare! Spesso, poiché le offese, le provocazioni, i torti subiti continuano a bruciare nel nostro cuore, facciamo veramente fatica a perdonare e a riconciliarci con il fratello. Allora, crediamo di potere aggirare la richiesta di Gesù dicendo a noi stessi: "Perdono, ma non dimentico!" Ma il perdono è una parte della salvezza. Chi non perdona gli altri di cuore, non sarà perdonato da Dio. Se facciamo fatica a perdonare gettiamoci ai piedi di Gesù e chiediamogli la grazia che cambi il nostro cuore e lo renda simile al Suo. Gesù misericordiosamente ci verrà incontro perchè Egli sa che il non-amore conduce alla morte.