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Il Papa: "Come benedettini la vostra lingua sia per lodare Dio"

Papa Francesco ha ricevuto in Udienza questa mattina in Vaticano i partecipanti al V Congresso Mondiale degli Oblati Benedettini

Papa Francesco durante un'udienza generale |  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco durante un'udienza generale | | Vatican Media / ACI Group

Papa Francesco ha ricevuto in Udienza questa mattina in Vaticano i partecipanti al V Congresso Mondiale degli Oblati Benedettini. "L’oblato benedettino, nel proprio ambiente familiare e sociale, riconosce e accoglie il dono di Dio...ispirando il proprio cammino di fede ai valori della Santa Regola e della Tradizione spirituale monastica", spiega subito il Papa.

"Che bello: un cuore dilatato dall’indicibile sovranità dell’amore! Questo cuore dilatato caratterizza lo spirito benedettino, che ha innervato la spiritualità del mondo occidentale e che si è poi diffuso in tutti i continenti – quell’espressione, “cuore dilatato”, è molto importante. È nei secoli un carisma foriero di grazia, perché le sue radici sono così salde che l’albero cresce bene, resistendo alle intemperie del tempo e porta frutti saporiti di Vangelo. Credo che questo cuore dilatato sia il segreto della grande opera di evangelizzazione che il monachesimo benedettino esercita, e a cui voi vi votate come oblati, offerti sulle orme del grande Santo Abate", il Pontefice accoglie così i presenti.

Gli oblati benedettini sono persone (sacerdoti o laici) che desiderano seguire la Regola benedettina.L'oblazione è l'atto liturgico-spirituale, riconosciuto dalla Chiesa, con il quale l'aspirante oblato, dopo un congruo periodo di formazione, fa l'offerta di se stesso a Dio vincolandosi a una comunità benedettina determinata e con l'appartenenza a una determinata Abbazia o Monastero.

La ricerca di Dio, la passione per il Vangelo e l’ospitalità. Sono tre punti che il Papa lascia agli oblati benedettini.

"La vita benedettina si caratterizza prima di tutto per una costante ricerca di Dio, della sua volontà e delle meraviglie che Egli opera. Tale ricerca avviene prima di tutto nella Parola, di cui vi nutrite ogni giorno nella lectio divina. Anche nella contemplazione del creato, nel lasciarsi interrogare dagli eventi quotidiani, nel vivere come preghiera il lavoro. In tutto questo siete chiamati a essere ricercatori di Dio.", dice subito il Papa.

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"Un secondo tratto importante è quello della passione per il Vangelo. Sull’esempio dei monaci, la vita di chi si rifà a San Benedetto è donata, piena, intensa. Come i monaci, che bonificano i luoghi dove vivono e scandiscono le giornate con operosità, così anche voi siete chiamati a trasformare, là dove vivete, i contesti di ogni giorno, operando come lievito nella pasta, con competenza e responsabilità, e al tempo stesso con mitezza e compassione", aggiunge ancora Papa Francesco.

Il terzo tratto della tradizione benedettina su cui si sofferma Francesco è quello dell’ospitalità. "Come oblati, il vostro grande monastero è il mondo, la città, il luogo di lavoro, e lì siete chiamati a essere modelli di accoglienza nel rispetto di chi bussa alla vostra porta e nella predilezione per i poveri. Accogliere è questo: la tentazione è chiudersi, e oggi, nella nostra civiltà, nella nostra cultura, anche cristiana, uno dei modi di chiudersi è il chiacchiericcio, che “sporca” gli altri: “Io mi chiudo perché questo è un disgraziato...”. Per favore, come benedettini la vostra lingua sia per lodare Dio, non per chiacchierare degli altri", suggerisce il Papa.

"Se fate la riforma di vita di non sparlare mai degli altri, avrete aperto la porta alla vostra causa di canonizzazione! Andate avanti su questo", conclude il Papa.

 

 

 

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