Tournai , venerdì, 15. settembre, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Quattro vescovi cinesi sono stati in Belgio, invitati dalla Fondazione Verbiest, per partecipare al tradizionale pellegrinaggio di Tournai, e hanno poi proseguito il viaggio in Olanda e Francia. Un viaggio autorizzato dal Partito Comunista Cinese, che rientra nei tradizionali buoni rapporti tra Belgio e Cina, favorito dalla presenza dei padri di Scheut – da 160 anni missionari in Oriente – e dall’attivissima Fondazione Verbiest – Louvain a loro legata.
Non è la prima volta che un gruppo di vescovi cinesi visita il Belgio. Già nel 2019, favoriti dall’allora recente accordo tra Santa Sede e Cina per la nomina dei vescovi, un gruppo di cinque vescovi cinesi era stato in Belgio, sempre sotto gli auspici della fondazione Verbiest. La visita avveniva dopo che due vescovi cinesi avevano partecipato al Sinodo sui giovani in Vaticano nel 2018.
D’altronde, i padri di Scheut sono tra i maggiori esperti del dialogo con l’Oriente. Furono anche i padri di Scheut ad aprire la via della Mongolia e ad essere i primi missionari a rimettere piede nel Paese da poco visitato da Papa Francesco quando il governo mongolo richiamò la presenza della Chiesa dopo settanta anni di socialismo.
Il Belgio, dunque, rappresenta una possibile frontiera di dialogo con il mondo cinese, nel mezzo delle difficoltà. I quattro vescovi che hanno visitato il Belgio sono: Jozef Guo, vescovo di Chengde, e Paul Pei, vescovo di Pine Tree (due diocesi già guidate da missionari di Scheut); quindi Cui, vescovo di Wuhan, e Liu Xinghong, vescovo di Anhui.
Come detto, i vescovi sono stati autorizzati dal governo cinese, e riprendono con questa visita il programma di scambio tra la Chiesa in Cina e la Fondazione, con l’obiettivo di rilanciare gli incontri di formazione per sacerdoti, religiosi e laici in Cina. La fondazione è stata fondata 40 anni fa da padre Jeroom Heyndrickx,