Roma , mercoledì, 13. settembre, 2023 12:30 (ACI Stampa).
"Don Orione arriva nel Marocco!". In seguito all’invito dell’Arcivescovo di Rabat, il Cardinale Cristobal Lopez Romero, l’Opera Don Orione arriva in una nuova nazione africana, il Marocco, attraverso la presenza dei due primi missionari della Provincia “Notre Dame d’Afrique”: P. Claude Michel Goua e P. Anthime Kaboré».
Lo ha detto P. Tarcisio Vieira, direttore generale dell'Opera Don Orione, con una lettera inviata ai confratelli, alle consorelle, agli amici e ai benefattori della Famiglia Carismatica Orionina, dell'apertura della missione in Marocco.
"La presenza di questi confratelli per una missione esplorativa è stata anticipata dalla presenza in Marocco di Mons. Giovanni d’Ercole. Qualche mese fa – si legge nella lettera - il Consigliere Generale incaricato delle Missioni, P. Pierre Assamouan Kouassi, e il Direttore Provinciale, P. Jean-Baptiste Dzankani avevano visitato il paese per conoscere l’ambiente e avviare le prime trattative in loco. Ora, i due missionari sono accompagnati nei primi passi, dall’Economo Provinciale, P. Riccardo Zagaria".
Inoltre, il Card. Lopez Romero ha chiesto di inserire, quando possibile, nella Comunità anche religiosi di altre nazioni, in modo da costituire una Comunità internazionale e multietnica. La lingua araba non è una condizione necessaria, più necessaria è la conoscenza della lingua francese, ma, per il lavoro con i migranti, è utile anche l’inglese. Per questo, nel ringraziare P. Claude Michel Goua e P. Anthime Kaboré per la loro disponibilità, P. Vieira lancia un appello missionario per il Marocco.
"La Provvidenza Divina – aggiunge poi il Direttore generale - ha voluto che Don Orione arrivasse in Marocco proprio a pochi giorni dal terribile terremoto che ha colpito, in particolare, la zona di Marrakech. Ho inviato, a nome di tutta la Congregazione, un messaggio al Cardinale che mi ha risposto in un testo di WhatsApp: “Tante grazie per l'interesse e per la preghiera. Oggi sono arrivati gli orionini. Vedremo cosa si può fare per aiutare”.