Roma , sabato, 9. settembre, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Incoraggiare i credenti a non rinunciare alla testimonianza sui temi dell’educazione affettiva, della preparazione al matrimonio religioso, dell’accoglienza della vita, del lavoro, della pace e della terza età. C’è tutto questo nella lettera pastorale dal titolo “Viviamo di una vita ricevuta” dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini pubblicata in occasione dell’apertura dell’anno pastorale. Un avvio tradizionalmente fissato all’8 settembre in occasione della festa della Natività di Maria, patrona della cattedrale del capoluogo lombardo. Durante una solenne celebrazione ieri mattina il Rito di ammissione di undici seminaristi della diocesi al percorso verso l’ordinazione sacerdotale e di un laico che inizia il cammino per diventare diacono permanente. E poi la proposta pastorale contenuta nella lettera: proposta che è da intendersi più propriamente come un “programma di lavoro” per gli anni a venire e nasce da un ascolto e una consultazione che he ha coinvolto i Consigli diocesani - presbiterale e pastorale -, così come persone che hanno ritenuto di “farmi pervenire osservazioni e proposte”, sottolinea Delpini.
Nell’omelia il presule ha offerto una prima presentazione dei contenuti e degli obiettivi del documento che parte dalla professione di fede che “riconosce la vita come dono di Dio. In questo senso si deve intendere la vita come ‘vocazione ad amare’”, si legge nel testo, pur nella consapevolezza che “i cristiani non vogliono e non possono giudicare nessuno”. Per l’arcivescovo “l’illusione dell’individualismo è di essere padroni e arbitri insindacabili della propria esistenza: ci si trova di fronte alle infinite possibilità offerte dalla situazione e si può scegliere la via da percorrere per giungere al compimento dei propri desideri. La vita è mia e ne faccio quello che voglio”. Le domande sul principio e sulla fine, sul perché e sul senso risultano “moleste, imbarazzanti”. Gesù – scrive Delpini – “chiama alla fede e la fede non si riduce a una convinzione, ma è la relazione di cui viviamo: la vita, infatti, non si limita a un fatto fisico di un organismo che funziona, ma è relazione che chiama a vivere, è dono, è grazia. La fede cristiana non si riduce a una convinzione personale né a una dottrina da imparare, né a un sentimento. Credere in Gesù è, piuttosto, entrare nel mistero di Dio che ha mandato il suo Figlio Unigenito nella carne, nella storia, nelle relazioni di cui vivono gli uomini e le donne”.
Presentazione del nuovo anno pastorale anche a Bologna questa mattina con l’Assemblea diocesana presieduta dall’arcivescovo, il card. Matteo Zuppi. “L’Assemblea diocesana – afferma mons. Stefano Ottani, Vicario generale per la Sinodalità – si svolgerà̀ con modalità̀ mista" per dare la possibilità̀ a chiunque di ascoltare anzitutto la presentazione dell’icona biblica che guiderà il cammino del prossimo Anno pastorale, cioè la pagina evangelica dei ‘discepoli di Emmaus’. Sarà anche l’occasione per fare il punto sul percorso sinodale diocesano e sulle linee guida per la nostra Chiesa nell’anno che sta per cominciare, poco prima della tradizionale tre Giorni del clero” che si svolgerà dal 18 al 20 settembre. “
Fare un passo nuovo significa fidarsi di Dio”, scrive in una lettera l’arcivescovo di Matera-Irsina, Giuseppe Caiazzo. Rivolgendosi al clero scrive: “Ringrazio Dio perché ci siete! Siete una ricchezza per l’intera Chiesa e in particolare per il nostro territorio diocesano”.
A Perugia-Citta delle Pieve la comunità diocesana si appresta a celebrare l’annuale Festa della Madonna delle Grazie, il 12 settembre, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia. Una festa “speciale” la definisce il vicario generale don Simone Sorbaioli, per il compimento del primo anno di episcopato dell’arcivescovo Ivan Maffeis al quale verrà conferito il pallio degli arcivescovi metropoliti dal Nunzio apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherring, in rappresentanza del Papa durante la solenne concelebrazione eucaristica di martedì 12 settembre a cui parteciperanno anche i vescovi delle diocesi suffraganee della Metropolia (Assisi, Città di Castello, Foligno e Gubbio).