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Il Papa: "Massacro degli armeni sistematicamente programmato"

Il Papa riceve il Sinodo Patriarcale della Chiesa Armeno-Cattolica | Il Papa riceve il Sinodo Patriarcale della Chiesa Armeno-Cattolica | Osservatore Romano Il Papa riceve il Sinodo Patriarcale della Chiesa Armeno-Cattolica | Il Papa riceve il Sinodo Patriarcale della Chiesa Armeno-Cattolica | Osservatore Romano

"Dall’intimo del cuore dell’uomo possono scatenarsi le forze più oscure, capaci di giungere a programmare sistematicamente l’annientamento del fratello, a considerarlo un nemico, un avversario, o addirittura individuo privo della stessa dignità umana". Così stamane Papa Francesco ricevendo in udienza il Sinodo Patriarcale della Chiesa Armeno-Cattolica in vista della celebrazione di domenica in cui verrà ricordato il centenario del genocidio armeno da parte dei turchi. Una commemorazione che "ci pone infatti dinanzi alle tenebre del mysterium iniquitatis".

La "Divina Misericordia - è stato l'auspicio del Papa - ci aiuti tutti a risanare ogni ferita e ad affrettare gesti concreti di riconciliazione e di pace tra le Nazioni che ancora non riescono a giungere ad un ragionevole consenso sulla lettura di tali tristi vicende". In questa fase storica, poi, i massacri ai danni dei cristiani contunuano tristemente, anche in quelle zone - come ad Aleppo, in Siria - in cui i sopravvissuti armeni trovarono riparo e salvezza.

"Per i credenti - ha aggiunto il Pontefice - la domanda sul male compiuto dall’uomo introduce anche al mistero della partecipazione alla Passione redentrice: non pochi figli e figlie della nazione armena furono capaci di pronunciare il nome di Cristo sino all’effusione del sangue o alla morte per inedia nell’esodo interminabile cui furono costretti".

Di fronte a questa vera e propria passione "è posto il germoglio della sua Resurrezione. Non venga meno in voi Pastori - ha auspicato Papa Bergoglio - l’impegno di educare i fedeli laici a saper leggere la realtà con occhi nuovi, per giungere a dire ogni giorno: il mio popolo non è soltanto quello dei sofferenti per Cristo, ma soprattutto dei risorti in Lui. Per questo è importante fare memoria del passato, ma per attingere da esso linfa nuova per alimentare il presente con l’annuncio gioioso del Vangelo e con la testimonianza della carità".

Ricordando ancora il massacro del 1915 Papa Francesco ha elogiato l'operato del suo predecessore, Benedetto XV che "che intervenne presso il Sultano Mehmet V per far cessare i massacri degli armeni. Questo Pontefice fu grande amico dell’Oriente cristiano: egli istituì la Congregazione per le Chiese Orientali e il Pontificio Istituto Orientale, e nel 1920 iscrisse Sant’Efrem il Siro tra i Dottori della Chiesa Universale".

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"Il dialogo ecumenico tra la Chiesa Armeno-Cattolica e la Chiesa Armeno-Apostolica" faccia memoria "del fatto che - ha concluso Francesco - cento anni fa come oggi, il martirio e la persecuzione hanno già realizzato l’ecumenismo del sangue".