Città del Vaticano , martedì, 29. agosto, 2023 14:00 (ACI Stampa).
Ci sarà anche un saluto di Papa Francesco alla donna che ha trovato una piccola statua della Madonna in una discarica a Darhan. È successo una decina di anni fa, nel Nord della Mongolia, in un luogo dove i cattolici sono pochissimi. E infatti non la riconosce. La porta in casa, e poi resta lì. Fino allo scorso anno, quando la storia viene raccontata al Cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulaanatar, che la porta nella capitale, la intronizza nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, e l’8 dicembre 2022 consacra la Mongolia a Maria proprio davanti alla statua della discarica, coperta con piccoli pezzi di stoffa inviati alla Prefettura Apostolica dai fedeli mongoli e dai missionari. Il Papa ha deciso poi che il titolo di quella piccola statua è “Madre del Cielo”.
Anche la Messa del Papa sarà intorno a questa “Madre del Cielo”, la Madonna degli scartati. E, alla fine del viaggio, Papa Francesco benedirà anche una opera di misericordia, la Casa della Misericordia. È l’ultimo atto del viaggio. La Casa, su tre piani e un seminterrato, era un edificio delle Suore Ospedaliere di San Paolo di Chartres, ed è un luogo di accoglienza per i senza fissa dimora, dotato anche di una clinica, chiamato anche ad essere punto di riferimento per i migranti che verranno in città.
Sono due degli eventi principali del viaggio di Papa Francesco in Mongolia, dal 31 agosto al 4 settembre, delineati nel consueto briefing pre-viaggio da Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Due giorni di viaggio, uno di riposo, due giorni e qualche ore effettive di incontri, per quello che è il 43esimo viaggio internazionale di Papa Francesco. La Mongolia la 61esima nazione toccata dal Papa in dieci anni di Pontificato, ed è la prima volta che un Papa la visita (c’era un progetto di una visita di Giovanni Paolo II nel 2002, che poi cadde per le condizioni di salute del Papa).
Sarà un viaggio in qualche modo diverso. Non ci sono gesuiti, e dunque non ci sarà il tradizionale incontro del Papa con i gesuiti locali. Il Papa incontrerà i missionari, ma non ci saranno incontri con altre congregazioni religiose in particolare.
Papa Francsco si rivolgerà in particolare al piccolo gregge ci cattolici locali, ma ci sarà anche un incontro interreligioso. Vi parteciperanno i buddhisti tibetani, i membri della Chiesa avventista del Settimo Giorno, i musulmani, i seguaci dello sciamanesino, i Baha’i, gli shintoisti, gli induisti. E non si sa se i buddhisti porteranno in delegazione la decima reincarnazione Khalkha Jetsun Dhampa Rinpoche, un bambino di 8 anni riconosciuto quest’anno dal Dalai Lama. Matteo Bruni sottolinea che non si sa ancora se questi sarà nella delegazione, e che comunque non ci sono preclusioni. Certo, potrebbe creare qualche problema con la Cina, che rivendica anche dei diritti sul riconoscimento delle reincarnazioni.