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Dalle diocesi, dopo la GMG i giovani riprendono il cammino

La pastorale universitaria si da appuntamento a San Gabriele dell' Addolorata

La locandina dell'incontro per universitari |  | Diocesi di Teramo - Atri La locandina dell'incontro per universitari | | Diocesi di Teramo - Atri

Ci avviciniamo sempre più al termine di un periodo di riposo che ha portato molte persone a lasciare le proprie case per recarsi in posti di villeggiatura o nei propri paesi di origine per ritrovare vecchie amicizie, trascorrere qualche giorno con i propri genitori e parenti e respirare l’aria del borgo natìo. A questo, per tanti ragazzi e giovani, si sono unite iniziative di varie genere promosse dagli uffici di pastorale giovanile – e non solo - ma anche da associazioni e movimenti.

Oggi si concluderà la terza Route nazionale estiva organizzata dall’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei. L’iniziativa, dal titolo “Generare un mondo aperto” – iniziata lo scorso 21 agosto - ha visto coinvolti una ventina di giovani animatori di comunità del Progetto Policoro, impegnati a percorrere l’antica Via Francigena da San Gimignano all’abbazia di Sant’Antimo nel senese. Alla condivisione del cammino si è aggiunta la riflessione sulla “Fratelli tutti” di papa Francesco. Durante l’itinerario, in cinque tappe e con arrivo oggi, i ragazzi stanno approfondendo alcuni temi legati all’enciclica, quali ad esempio la fraternità, la libertà e l’uguaglianza, il valore della solidarietà, la funzione sociale della proprietà.

“La bellezza dei colli senesi si unisce all’incontro con la dottrina sociale della Chiesa. La fraternità è dono da custodire e promuovere. I giovani provenienti da tutta Italia incontreranno esperienze sociali del territorio che già vivono la dottrina sociale e ne fanno la bussola per un nuovo modello di economia e di società”, spiega don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio CEI, sottolineando che “il pellegrinaggio si fa cammino, solidarietà, gioia, condivisione, speranza di futuro”. “Da Lisbona – conclude – il dono che ci è stato consegnato è di accompagnare e di condividere. Il futuro è già qui”.

Da ieri mille giovani italiani, con coetanei provenienti da tutta Europa,  sono, invece, a Padova e Venezia per il convegno internazionale dei Giovani per la Pace della Comunità di Sant’Egidio. “Global Friendship for a Future of Peace”, il tema dell’incontro che si svolge in un tempo segnato dalla terribile guerra in Ucraina e che non da segni di tregua. Ieri la giornata inaugurale con una conferenza di Mario Giro dedicata al tema “Gioventù globale: comprendere il nostro mondo complesso” e una veglia di preghiera per la pace presieduta dal card. Matteo Zuppi, presidente della Cei e inviato speciale di Papa Francesco per l'Ucraina. Oggi assemblea con Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, intitolata “Tutto può cambiare”. Domani la conclusione a Venezia, con un flash mob per la pace in Piazza San Marco. I ragazzi e i giovani che hanno partecipato alle iniziative estive sono invitati dal vescovo di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, a raccontare a tutti le “vostre esperienze” invitandoli ad aiutare “le nostre parrocchie ad essere più aperte ai giovani”.

In un messaggio rivolto a coloro che  hanno partecipato alla Gmg di Lisbona, agli scout che hanno vissuto l’esperienza del Jamboree in Corea del Sud, agli animatori di Estate ragazzi, a quanti hanno partecipato alle vacanze proposte da parrocchie, Agesci, Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Rinnovamento nello Spirito e da altre realtà sottolinea  che le proposte educative del mondo giovanile ecclesiale sono state “tante e significative: i responsabili delle diverse aggregazioni mi hanno informato e coinvolto e, per questo, mi sento di invitarvi a condividere con me e con tutti gli eventi sperimentati”. “Raccontate a tutti – scrive il presule - attraverso i canali della diocesi di cosa ringraziate e cosa vi portate a casa di quello che avete vissuto”. E poi l’invito ad essere protagonisti aiutando il vescovo, la Chiesa diocesana e le parrocchie ad essere “più aperte ai giovani. A partire dalle esperienze che avete vissuto questa estate (e non solo) – scrive - cosa dovrebbe cambiare nelle nostre comunità, in chiesa, a messa, in oratorio, a catechismo?”, le domande alle quali rispondere. Nella diocesi il prossimo 8 settembre mons. Corazza incontrerà i giovani che hanno partecipato a diverse iniziative estive ad una festa nella parrocchia di Pieveacquedotto con giochi, testimonianze, cena e musica.

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Il vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, e l’Ufficio diocesano di Pastorale Universitaria guardano invece ai giovani studenti fuori sede, ai laureati e ai professionisti del territorio diocesano. A loro l’invito ad una giornata di preghiera, incontro e dibattito sull’esperienza universitaria vissuta fuori dai confini della regione. L’appuntamento è fissato per oggi presso il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata. “Numerose – scrivono i promotori – saranno le testimonianze di uomini e donne abruzzesi che al termine della loro formazione in vari centri italiani ed esteri sono tornati nella propria regione arricchendola con il bagaglio culturale e umano acquisito nel loro percorso”.