Rimini , mercoledì, 30. agosto, 2023 16:00 (ACI Stampa).
“Verso le quattro cominciò a schiarire. A levante si formò nelle tenebre un barlume verde scuro, che tracciò poco alla volta un segmento d'orizzonte, come a dire un principio di separazione tra il cielo e
il mare, entrambi ancora neri. Poi la luce crebbe, si diffuse, le stelle andarono attenuandosi, mentre la macchia verdastra si espandeva sempre più, trasmutando in rosso, in oro, in altri colori. Sospesa
nel cielo sopra il mare sterminato rimase un'unica stella, goccia di luce tremula: era Espero, la prima che si accende la sera, l'ultima che si spegne al mattino. Dal piano del mare emerse infine un
punto straordinariamente luminoso, che crebbe fino a trasformarsi in un principio di disco: il sole. I dieci uomini, avvolti nelle loro umide coperte, osservarono quasi senza parlare lo spettacolo, mentre
la barca seguitava a correre bravamente, spinta dal suo inestetico motore”.
Partendo da questo breve brano che Eugenio Corti racconta ne ‘Il Cavallo Rosso’ incontriamo Elena Rondena, docente a contratto di Letteratura Italiana per la facoltà di Interfacoltà
Economia-Lettere e Filosofia e per la facoltà di Linguaggi dei Media presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, curatrice insieme a Giuseppe Langella, Giulio Luporini, Paola Scaglione, Renato Mambretti, Franco Camisasca, Alessandro Rivali, Francesco Righetti, Camilla Gaetano, Gianfilippo Filippi, della mostra ‘Il Cavallo Rosso di Eugenio Corti. Le prove della storia, il lievito della vita’, dedicata allo scrittore brianzolo dal Meeting dell’Amicizia tra i popoli.
La mostra propone una rilettura delle 1280 pagine dell’opera, con particolare attenzione alle dinamiche che hanno portato l’autore a concepire l’attività dello scrivere come un compito assegnatogli dalla Provvidenza. Il percorso intreccia la biografia dell’autore brianteo con le vicende narrate nel romanzo, osservando, per certi aspetti, quasi una sovrapposizione fra la sua vita ed il contenuto dell’opera. Adiacente alla mostra c’è anche un’arena dove quotidianamente i curatori ed altri esperti di Eugenio Corti danno vita a momenti di dialogo e confronto sui personaggi del romanzo e sull’autore.
Ad Elena Rondena chiedo di spiegare il legame che può esistere tra il titolo del tema del meeting di quest’anno ed Eugenio Corti: “Tra il titolo del Meeting di quest’anno ed Eugenio Corti c’è un forte legame. Infatti nel Cavallo rosso i diversi personaggi vivono in modo intenso trame di amicizia così profonde e vere da affrontare le numerose prove che la vita pone loro di fronte; è veramente un valore inesauribile perché non finisce neppure durante la nostra esistenza.
Basti pensare a come si chiude il romanzo, con Alma che alle porte del Paradiso sta per re- incontrare tutti i suoi amici”.Quale ‘posto’ occupa ‘Il cavallo rosso’ nella letteratura italiana?
“Il Cavallo rosso di Eugenio Corti è un romanzo storico le cui vicende si dipanano dal maggio del 1940, dal momento dell’entrata in guerra dell’Italia, fino al maggio del 1974, poco prima che
entrasse in vigore in Italia la legge sul divorzio in seguito al Referendum. È dunque un’opera che copre un arco temporale tale per cui può essere inclusa nella letteratura italiana del Novecento.
Cesare Cavalleri, direttore della casa editrice Ares, a suo tempo, su questo libro, aveva affermato che ‘ha il respiro di Guerra e pace, l’inoppugnabilità del miglior Solženicyn, la tenerezza ctonia del
cinematografico Albero degli zoccoli’. Si auspica, perciò, che questa mostra contribuisca a restituirgli il posto che gli spetta nel panorama della letteratura italiana”.