Kodèn , giovedì, 17. agosto, 2023 16:00 (ACI Stampa).
Un anno fa, il 3 agosto, Francesco benediceva le nuove corone per l’icona della Madonna venerata nel santuario a Koden in Polonia orientale. Le nuove corone sono legate alla Terra Santa: nella corona di Maria c'è una pietra della Grotta del Natale a Betlemme, invece nella corona del Signore Gesù c'è una pietra del Golgota a Gerusalemme. Le nuove corone sono state offerte alla Madonna in occasione del trecentesimo anniversario della prima incoronazione: la prima incoronazione con le corone papali ebbe luogo il 15 agosto del 1723. La locale diocesi (Siedlce) e i Missionari Oblati di Maria Immacolata, custodi del santuario di Koden, si stanno preparando da un anno alle celebrazioni giubilari. L'8 settembre 2022 è iniziata una novena di 9 mesi, celebrata in tutte le parrocchie della diocesi di Siedlce. Per quest’anno giubilare la Santa Sede ha concesso al santuario il diritto di concedere l'indulgenza plenaria.
Il furto del quadro del Papa
La storia del Santuario di Koden è legata alla famosa famiglia della nobiltà polacca, Sapieha, che risiedeva in questa città. Nel 1629 Mikołaj Sapieha, detto il Pio, come dono a Dio per la sua vita, iniziò la costruzione di un tempio dedicato a S. Anna. Ma si ammala di una malattia sconosciuta, che gli provoca la paralisi. Decide di recarsi in pellegrinaggio a Roma per chiedere la grazia della salute presso le tombe degli Apostoli. Papa Urbano VIII lo riceve e lo invita alla Messa nella sua cappella privata in Vaticano, dove si trovava un'immagine miracolosa della Madre di Dio detta gregoriana o di Guadalupe (in Spagna). L'immagine, di cui non si conosce la datazione, raffigura Maria in vesti regali con Gesù Bambino alla sinistra e uno scettro nella destra. Durante l'Eucaristia celebrata dal Papa davanti all'immagine della Madonna, Sapieha viene guarito e perciò chiese a Urbano VIII di donargli l'Immagine miracolosa. In seguito al rifiuto del Papa, il nobile polacco decise di rubare il quadro con l'aiuto di un sagrestano corrotto. Sapieha raggiunse Kodeń e fece collocare il dipinto nella cappella del castello e poi nella nuova chiesa. Ma, come si poteva aspettare, il Papa scomunicò Sapieha, che non poteva ricevere i sacramenti e nemmeno entrare in chiesa. Nel 1630, tuttavia, Sapieha andò in pellegrinaggio penitenziale a Roma per chiedere la fine della scomunica. Grazie anche all'intercessione del nunzio apostolico in Polonia, il Papa decise di togliere la scomunica e ufficialmente donare l’icona a Sapieha. Cosi, con un furto del quadro della Madonna dalla cappella del Papa comincia la storia di Koden, uno dei santuari mariani più importanti della Polonia.
Purtroppo, durante le spartizioni della Polonia, gli invasori russi presero il dipinto miracoloso da Kodeń e lo trasportarono a Jasna Góra: il dipinto tornò a Kodeń nel 1927 in presenza dell'arcivescovo Adam Sapieha, l'allora metropolita di Cracovia, discendente della famiglia Sapieha di Koden. Tra le personalità eminenti che hanno visitato il santuario c'era anche il card. Wojtyla e il card. Wyszyński.
La nuova incoronazione