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Maria non si separa da noi. Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria

Il commento al Vangelo dell'Assunzione di S. E. Mons. Francesco Cavina

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Celebriamo oggi la solennità dell’Assunzione in cielo di Maria Vergine. Questo dogma è stato proclamato il 1° novembre 1950 dal Papa Pio XII, il quale confermò come verità di fede quanto la liturgia e la preghiera del popolo santo di Dio celebrava fin dai primi secoli dell’era cristiana. Il Papa spiega con queste parole il significato di Assunzione: «L'Immacolata sempre Vergine Maria, Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo»(Cost. ap. Munificentissimus Deus, AAS 42 [1950], 770).

Ma adesso ci domandiamo: “Che cosa dona al nostro cammino, alla nostra vita, la verità dell’Assunzione di Maria?”. Ci aiuta a rispondere a questo interrogativo la preghiera della Chiesa. Tra poco nel Prefazio, prima della Preghiera Eucaristica, diremo queste parole «In lei [Maria], primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza». La Vergine Maria ha ottenuto questo privilegio perchè ha portato al mondo il Figlio di Dio, che ha vinto  la morte e dona la vita immortale.

 Cristo, prima di tornare al Padre ha fatto una promessa ai suoi amici e a tutti coloro che avrebbero creduto in Lui: “Nella casa del Padre mio vi sono molti posti…Io vado a prepararvi un posto…” (Gv 14.2). In Dio c’è spazio per l’uomo, anzi Dio è la casa dell’uomo. Ebbene con l’Assunzione di Maria al cielo noi abbiamo la prova che le parole di Gesù sono veritiere. La Chiesa, pertanto, ci invita a guardare Maria perchè in Lei il Signore ha voluto anticipare ciò che anche a noi è stato promesso: l’ingresso nella casa del Padre. Nell’Assunzione, dunque, ci viene svelato il significato e il valore della nostra esistenza. Ogni vita umana è destinata all’eternità. Nulla di ciò che abbiamo vissuto sulla terra, ad esclusione del male, andrà perduto. La vita non finisce con la nostra morte fisica. La resurrezione è il destino buono che attende chiunque avrà creduto in Gesù, apertamente conosciuto o misteriosamente amato nello Spirito Santo. Se la nostra esistenza si concludesse sulla terra sarebbe troppo piccola per il nostro desiderio di infinito, troppo ingiusta per le tante diseguaglianze, troppo breve per il nostro desiderio insaziabile di vita. La Resurrezione di Cristo e l’Assunzione di Maria ci dicono che non siamo il frutto del caso e non andiamo verso il nulla! Veniamo da un Padre che ci attende, anzi ci attrae con vincoli di amore perchè vuole renderci partecipi della sua eredità, la vita eterna.

Maria unendosi a Dio, non si separa da noi, non va su una galassia sconosciuta. Non vive neppure in un beato isolamento, lontano dalle vicende dei suoi figli, dalle sofferenze dell'umanità, dalle prove della Chiesa e del mondo, perchè chi va a Dio si avvicina, perché Dio è vicino a tutti noi, e Maria, unita a Dio è vicinissima a noi, ad ognuno di noi. Ha scritto Teoteknos, vescovo di Livia in Palestina nel VI secolo, in una sua omelia che è ritenuta fra le più importanti per la dottrina dell’Assunzione: Quandera in terra, Maria vegliava su tutti; ora, però, che come nostra ambasciatrice è partita verso il cielo, ci sta sempre accanto come madre da invocare e come sorella che comprende le nostre gioie e le nostre ansie (cf. Testi Mariani del primo millennio, II, Città Nuova, Roma 1989, 81-87).

Perciò l’Assunta ci è vicina, conosce il nostro cuore, ascolta le nostre preghiere, può aiutarci con la sua bontà materna. Ella ci aspetta sempre per incoraggiarci, per consolarci, per donarci serenità. Non deve impedirci di andare a lei la percezione dell’infinita distanza tra la sua purezza e la nostra meschinità. Sarà la sua vicinanza a lavarci nel tempo dalle nostre impurità. La vergine Maria non si scandalizza di noi. Siamo suoi figli. Siamo i figli che Gesù le ha affidati dalla croce. Ci ama e ci difende con amore di madre.

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In particolare la Vergine ci invita a dare spazio al suo Figlio nella nostra vita. Gesù, infatti, non è significativo solo per sua Madre, ma per tutti gli uomini. Apriamoci con la preghiera e la partecipazione ai sacramenti al Signore. Donandoci a Cristo non perdiamo nulla. Al contrario: la nostra vita diventa ricca e grande. Sarà per noi una continua scoperta.