Città del Vaticano , domenica, 13. agosto, 2023 12:15 (ACI Stampa).
"Nelle paure, come mi comporto? Vado avanti da solo, con le mie forze, o invoco il Signore? E come va la mia fede? Credo che Cristo è più forte delle onde e dei venti avversi? Ma soprattutto: navigo con Lui? Lo accolgo, gli faccio posto nella barca della vita, mai solo sempre con Gesù, gli affido il timone?".
Sono queste le domande che Papa Francesco propone in un piccolo esame di coscienza nella riflessione prima della preghiera mariana dell' Angelus a mezzogiorno. Partendo dal Vangelo della liturgia domenicale il Papa dice: "i discepoli si trovano nel mezzo del lago al buio: in loro c’è la paura di affondare, di essere risucchiati dal male. E qui arriva Gesù, che cammina sulle acque, cioè sopra quelle forze del male, e dice ai suoi: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Ecco il senso del segno: le potenze maligne, che ci spaventano e non riusciamo a dominare, con Gesù vengono ridimensionate. Lui, camminando sulle acque, vuole dirci: “Non avere paura, io metto sotto i piedi i tuoi nemici”: non le persone!, non sono quelle i nemici, ma la morte, il peccato, il diavolo: questi nemici Egli calpesta per noi".
Così quando nella vita siamo in balia dei venti contrari dobbiamo pregare come fece Pietro:"Signore, salvami!" Una preghiera che "esprime la certezza che il Signore può salvarci, che Lui vince il nostro male e le nostre paure". Perché, spiega Francesco: "il Signore sa che la barca della vita, così come la barca della Chiesa, è minacciata da venti contrari e che il mare su cui navighiamo è spesso agitato. Lui non ci preserva dalla fatica del navigare, anzi – il Vangelo lo sottolinea – spinge i suoi a partire: ci invita, cioè, ad affrontare le difficoltà, perché anch’esse diventino luoghi di salvezza, occasioni per incontrare Lui. Egli, infatti, nei nostri momenti di buio ci viene incontro, chiedendo di essere accolto, come quella notte sul lago".
Dopo la preghiera il Papa ha parlato dei naufragi di migranti "E con dolore e vergogna dobbiamo dire che dall’inizio dell’anno già quasi duemila uomini, donne e bambini sono morti in questo mare cercando di
raggiungere l’Europa. È una piaga aperta della nostra umanità. Incoraggio gli sforzi politici e
diplomatici che cercano di sanarla in uno spirito di solidarietà e di fratellanza, come pure l’impegno
di tutti coloro che operano per prevenire i naufragi e soccorrere i migranti".
Poi la preghiera per il Camerun:"Domani, vigilia della festa di Maria Santissima Assunta in Cielo, avrà luogo a Bafoussam, in Camerun, il pellegrinaggio per chiedere la pace nel Paese, ancora afflitto dalla violenza e dalla guerra. Uniamoci in preghiera ai nostri fratelli del Camerun affinché, per intercessione della Vergine, Dio sostenga la speranza del popolo, che soffre da anni, e apra vie di dialogo per giungere alla concordia e alla pace".